Chi è nella società odierna il vero trasgressore? Si può ancora trasgredire o è già stato fatto, provato e sperimentato tutto? Alcune esibizioni del Festival di Sanremo erano veramente trasgressive? Ne parliamo oggi, ricordando che il trasgressore è colui o colei che va oltre, che viola la legge, un regolamento o non rispetta la morale comune; oltrepassa i limiti di ciò che è lecito, soprattutto nel senso di infrangere, non rispettare una norma, una legge, un regolamento o un ordine qualsiasi. Ma che cosa significa realmente essere ribelle e quanto quest’attitudine è preziosa se è consapevole e voluta perché portatrice di conoscenza e di progresso? La trasgressione, da non confondere con maleducazione, mancanza di rispetto ed esibizionismo, può quindi anche essere anche uno strumento di conoscenza e di progresso. L’atto del trasgredire, come spiega la Treccani, dell’andare oltre i limiti consentiti implica il non rispetto di una norma o un allontanamento dai comportamenti generalmente condivisi e accettati dalla maggioranza delle persone in una società o in un gruppo sociale in un preciso periodo storico. Le cosiddette trasgressioni di 50 o 100 anni fa oggi non sono più considerate tali. Ma cosa significa allora essere trasgressivi? Quali sono le regole che occorre infrangere per esserlo? Chi le ha fissate? E che scopo ha infrangerle? Mostrarne l’arretratezza e far capire che non sono più attuali e sensate? Trasgressione, desiderio di stupire, disubbidienza, provocazione, violazione e -perché no- goliardia: in quale ambito -artistico, letterario, musicale, culturale, sportivo e politico- oggi si trasgredisce di più? E quali sono gli spettacoli trasgressivi? Quando la televisione e i social possono diventare anche dei canali talvolta trasgressivi? Rispetto al passato cosa è cambiato oggi nel modo di trasgredire?
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