I giornali, fra difficoltà economiche e indipendenza dallo Stato: sta facendo discutere la decisione di ieri del Gran Consiglio ticinese di accordare un contributo finanziario alle testate giornalistiche cartacee. Siete favorevoli o contrari al credito di 2 milioni in 4 anni come sostegno diretto a tutta la carta stampata regionale? Per le vostre opinioni e i vostri commenti ci potete quindi raggiungere in diretta telefonica allo 0848 03 08 08 oppure via Whatsapp allo 076 321 11 13. Ricordiamo che ieri il Parlamento ticinese ha approvato una mozione del Centro, presentata nel 2020 da Lorenzo Jelmini, che chiedeva un credito di 2 milioni in 4 anni come sostegno diretto a tutta la carta stampata regionale. Il Parlamento ha quindi sostenuto quella che era la posizione della minoranza della Commissione economia e lavoro. Il PLR aveva richiesto un rinvio in Commissione della mozione per alcuni chiarimenti, una proposta che è stata rifiutata. Il Gran Consiglio ha dunque ribaltato quelle che erano le conclusioni della maggioranza di Commissione, che criticavano l’introduzione di un contributo diretto ai giornali perché ciò creerebbe un legame fra Stato e informazione che minerebbe l’indipendenza dei giornalisti. La discussione in aula ha visto diversi interventi che hanno ricalcato le due diverse posizioni, da una parte quella dei critici sull’introduzione di un contributo diretto alle testate giornalistiche, dall’altra quella di coloro che sostengono la necessità di finanziare un settore in difficoltà e che contribuisce alla formazione dell’opinione pubblica. Alla fine il centrodestra con la maggioranza del PLR e il partito comunista hanno rifiutato il sostegno alla carta stampata, un aiuto approvato invece dal Centro e dai partiti di centrosinistra. L’aula parlamentare ha dunque capovolto i rapporti di forza della vigilia approvando l’aiuto quadriennale alla stampa scritta ticinese. Il tema degli aiuti diretti alla carta stampata locale non si chiude qui perché la Lega e l’UDC sono intenzionate a raccogliere le firme per un referendum. Intanto il Consiglio di Stato è ora incaricato di elaborare un messaggio per un sostegno di 2 milioni alla carta stampata, un messaggio che dovrà essere presentato nel 2026.
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