L’intelligenza artificiale (IA) e in particolare ChatGPT sono entrati nelle nostre vite in modo dirompente: il rischio è quello di farsi travolgere e soprattutto di un uso inconsapevole, disinformato, scriteriato e pericoloso. All’IA si chiede oramai tutto, qualsiasi cosa, o quasi: dalle diagnosi mediche a come preparare una torta o a come rammendare una camicia, passando da un problema legale o da quale meta a buon mercato scegliere per le proprie vacanze. ChatGPT è oramai un assistente virtuale che ci accompagna nella nostra quotidianità e nelle nostre professioni, rispondendo alle nostre domande nei più disparati ambiti che riguardano la nostra esistenza. Ma l’IA è un’amica e un’alleata oppure un’avversaria e qualcosa da cui stare alla larga e da prendere con le pinze? Ci può davvero fornire e offrire tutto quello di cui necessitiamo? Siamo noi a usare l’IA oppure è lei che ci utilizza in modo spregiudicato? Fino a che punto dobbiamo ritenere affidabili e credibili le informazioni che ci giungono da questo comodo e pratico supporto e vettore tecnologico? Quale impatto ha e avrà l’IA nel mondo del lavoro e nei nostri mestieri? È vero che decine di milioni di impieghi potrebbero essere automatizzati e quindi scomparire oppure queste perdite saranno compensate da nuove opportunità create dalla stessa tecnologia? L’IA, quindi, fra entusiasmo, certezze, dubbi, rischi, apprensione, cautela, spirito critico e riflessioni e considerazioni etiche; proprio sulla sua veloce avanzata nella nostra società e sulla sua radicale e profonda trasformazione ci occupiamo nella consulenza odierna, prendendo spunto da un recente studio dell’Università di Zurigo. Secondo questa ricerca l’intelligenza artificiale e in particolare ChatGPT sono utilizzati dal 73% della popolazione. L’IA è usata soprattutto per l’istruzione e il lavoro (53% degli utilizzatori) e per la consulenza su decisioni quotidiane (23%). Sei persone su dieci temono un aumento della sorveglianza, e una su tre si preoccupa che l’IA possa sfuggire al controllo o causare disoccupazione di massa. D’altro canto, il 58% degli utilizzatori dell’IA desidera ridurre il tempo trascorso in rete..
Sono ospiti:
Luca Accomazzi, consulente informatico e divulgatore tecnologico
Alessandro Longo, giornalista specializzato in nuove tecnologie e direttore di Agendadigitale.eu
Nicola Colotti, giornalista RSI
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https://www.rsi.ch/s/703646




