L’amore è fatto di equilibri, morbidi, flessibili, e di confini precisi da rispettare. Possono essere luoghi di passaggio, di scambio nutriente, con una doppia funzione, di riparo e legame. È il dilemma dell’amore che il filosofo tedesco Schopenhauer illustrava con la celebre metafora dei porcospini, che in un gelido inverno, si stringono l’uno all’altro per non assiderarsi. Ma se stanno troppo vicini si pungono, e stando lontani, soffrono il freddo. Tutto sta nelle giuste distanze. Nell’amore tossico invece i confini scompaiono, annientati nell’invasione simbiotica che in nome dell’amore assoluto diventa prevaricazione, soffocamento, prepotenza asfissiante e letale. Sono legami che assumono la forma della predazione, che tolgono spazio, depotenziano, consumano, e fanno male. O che traggono eccitazione dal superamento di ogni limite. Pretendono l’appropriazione psicofisica del partner, si nutrono della sua vitalità. È l’amore che si trasforma in odio. E per capire meglio questi fenomeni a volte fatali, occorre volgere lo sguardo all’infanzia, per ritrovare i primi legami famigliari, che si riproducono spesso nelle relazioni d’amore adulte. Gli amori tossici infatti non sono solo quelli di coppia ma anche quelli genitoriali, che impediscono il normale processo di separazione dei figli, e non li lasciano andare, in un delirio narcisistico e malato. Se è semplice riconoscere l’odio in un’infanzia tormentata, meno evidente è riconoscerlo in un’infanzia apparentemente sovrabbondante d’amore.
È quindi un viaggio nel profondo delle relazioni quello che intraprendiamo oggi. Alla questione ha dedicato un consistente studio la psicoanalista lacaniana e scrittrice Laura Pigozzi, che da anni indaga la sfera famigliare e quella femminile. Una parte della sua ricerca ha preso forma anche in un podcast, "Alle radici delle dipendenze affettive in coppia e in famiglia", disponibile sulle principali piattaforme. E ora esce anche un saggio, "Amori tossici" – per Rizzoli.
Laura Pigozzi è Membro del Bureau e Rappresentante italiana della Fondation Européenne pour la Psychanalyse. I suoi libri sono tradotti in Francia e Brasile.
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