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Millevoci

Cellulari a scuola: il divieto assoluto è la migliore e oramai necessaria soluzione?

  • 05.09.2025
  • 54 min
  • Antonio Bolzani
  • iStock
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Sulla scia dell’iniziativa del Centro - firmata da deputati di diversi partiti e da rappresentanti della società civile e presentata la settimana scorsa- che vuole impedire di portare i telefoni cellulari a scuola poiché la situazione attuale è ritenuta insoddisfacente e le direttive non sono applicate in maniera omogenea, diamo spazio al tema della presenza degli smartphone nelle aule e nel percorso casa-scuola, un argomento molto dibattuto in molte nazioni sia dall’opinione pubblica sia dallo stesso mondo scolastico e sul quale i media riferiscono a scadenze regolari. In Svizzera come ci si sta muovendo? Cosa occorre fare? Proibire i cellulari per favorire la socialità dal vivo, la salute psicologica, la concentrazione e il riposo dei bambini e degli adolescenti che frequentano le scuole elementari e le scuole medie? Sulla questione “cellulari a scuola” esistono già delle direttive del Dipartimento educazione, cultura e sport (DECS), norme che verranno presto estese anche alle scuole comunali elementari e che stabiliscono che, nel perimetro dell’istituto scolastico, i dispositivi tecnologici di comunicazione personale devono essere spenti e non visibili fisicamente. L’uso diffuso dello smartphone fra gli allievi ostacola la concentrazione, le relazioni e il benessere: alcuni studi internazionali confermano gli effetti negativi sull’apprendimento e sulla socializzazione e segnalano un aumento dei rischi di dipendenza digitale e cyberbullismo. Secondo i promotori dell’iniziativa ticinese, la scuola deve restare un ambiente protetto, favorevole allo sviluppo personale e alla crescita equilibrata: per garantire tutto questo la miglior soluzione è però una proibizione assoluta? Non si potrebbe, invece, obbligare gli/e allievi/e a consegnare gli smartphone ai docenti una volta entrati nel perimetro scolastico e insistere maggiormente con l’educazione e la sensibilizzazione a un utilizzo ragionevole e responsabile del cellulare, proponendo degli specifici momenti d’informazione e di discussione fra gli insegnanti e i ragazzi e le ragazze? Più regole uniformi, severe e vincolanti, con sanzioni per chi le trasgredisce, oppure maggiore libertà e autonomia per le singole sedi scolastiche di trattare e approfondire l’argomento dell’uso e dell’abuso dei vari dispositivi tecnologici con le modalità che ritengono più adeguate? Nella puntata odierna spazio vi proponiamo un confronto fra due ospiti che, sulla base delle loro personali esperienze e con i loro punti di vista e le loro opinioni, rifletteranno su un argomento che presenta diverse interessanti chiavi di lettura.

Sono ospiti:

Pierfranco Longo, presidente della Conferenza Cantonale dei Genitori (CCG)

Ilario Lodi, responsabile per la Svizzera italiana di Pro Juventute Svizzera

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