Le Olimpiadi invernali che si sono concluse ieri a Pechino sono state fra le migliori di sempre per la storia dello sport svizzero, sia per le medaglie d’oro conquistate (7, come a Sochi 2014) sia per il numero di podi (14 come a Torino 2006, uno in meno di Calgary 1988 e PyeongChang 2018). Uno splendido successo di squadra per la Svizzera che ha chiuso all'ottavo posto del medagliere, grazie soprattutto agli atleti con gli sci ai piedi e in particolare del settore alpino, che ne hanno portate a casa ben 9: due medaglie, entrambe d'oro, in campo maschile, con Beat Feuz e Marco Odermatt e ben sette in campo femminile, vincendo tre titoli -con Lara Gut-Behrami, Corinne Suter e Michelle Gisin- e andando sul podio in ogni gara. Mai nessuna nazione aveva vinto così tante prove (5) ai Giochi olimpici nello sci alpino. Ed è proprio da questi trionfi che nella puntata odierna prendiamo spunto per soffermarci sulle conseguenze, sugli indotti e sulle ricadute di queste medaglie per lo sci alpino in Svizzera, sia sul piano del numero dei praticanti sia su quello turistico. Sappiamo che lo sci non è uno sport a buon mercato: i costi e i prezzi per gli impianti di risalita sono spesso elevati e quindi non è proprio alla portata di tutte le famiglie. Inoltre c’è il problema della neve sempre più rara, soprattutto per le stazioni situate più in basso; l’innevamento artificiale non è sempre possibile e spesso non è nemmeno molto sostenibile per l’ambiente. Poi negli ultimi anni le settimane bianche delle scuole sono diminuite per diversi motivi e quindi i giovani che una volta imparavano a scendere dalle discese grazie ai corsi di sci scolastici oggi hanno meno opportunità per andare in montagna. C’è ancora da aggiungere che lo sci alpino è fra l’altro in concorrenza con altre discipline parenti che si sono affermate negli ultimi anni: lo sci di fondo, il freestyle e lo snowboard. Insomma, dominiamo la scena competitiva mondiale nello sci alpino -fra l’altro Marco Odermatt è il grande favorito per la vittoria nella Coppa del Mondo generale- ma forse il seguito popolare di questi trionfi non è quanto ci si possa aspettare.
Ne discutiamo oggi con vari ospiti:
Marco Gut, presidente della Federazione Sci della Svizzera italiana
Enzo Filippini, già presidente della Federazione Sci della Svizzera italiana
Massimo Solari, giornalista sportivo del Corriere del Ticino
Marco Nussbaum, esperto e maestro di sci
Mauro Pini, esperto di sci a livello internazionale, allenatore e coach di Petra Vlhova, medaglia d'oro nello slalom olimpico di Pechino e già allenatore presso Swiss Ski e delle sciatrici María José Rienda Contreras, Lara Gut e Tina Maze
Emilio Toscano, direttore della Scuola Scuola Svizzera di Sci di San Bernardino
Eleonora Cerutti, insegnante di sci alla Suvretta Snowsports di St.Moritz
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