Treni sovraffollati con passeggeri stipati e controllori arrabbiati: viaggiare in piedi sui vagoni è oramai diventato quasi scontato per i molti pendolari che si muovono da nord a sud e da sud a nord. Spesso, poi, si sale in carrozza dopo aver aspettato in stazione dei treni in ritardo o dei treni addirittura annullati. Le molte segnalazioni di utenti di ogni età e i vari articoli apparsi sui media indicano che la situazione sta davvero disorientando e spazientendo i molti affezionati utenti dei treni che oramai si stanno rassegnando ad un servizio che non è più quello di una volta. Alle continue lamentele dei passeggeri, si aggiungono i malumori, le oggettive difficoltà e l’imbarazzo dello stesso personale delle FFS che deve confrontarsi con una clientela che esige delle risposte e dei correttivi ad una situazione diventata in certi momenti insostenibile. Insomma, le polemiche e le proteste per i costanti disagi e per le lacune organizzative non si placano e i viaggiatori, al di là delle puntuali scuse e giustificazioni delle FFS, hanno sempre più l’impressione di dover pagare troppo dei biglietti e degli abbonamenti per un’offerta di qualità scadente e non all’altezza del glorioso passato. Come si può ovviare a questi continui e fastidiosi contrattempi? Limitare il numero dei passeggeri sui treni svizzeri? Più macchinisti, più treni e più vagoni porterebbero dei benefici?
Ospiti:
Alessandro Malfanti, responsabile dell’offerta del traffico regionale delle FFS
Massimo Camponovo, responsabile del centro viaggiatori delle FFS alla stazione di Lugano
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703647