Oggi, 20 novembre 2019, si celebrano i 30 anni della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Ratificata dalla Svizzera nel 1997, la Convenzione riconosce e protegge i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti tra 0 e 18 anni.

L’educazione e la sensibilizzazione nei confronti dei bambini, degli adolescenti e di tutti gli adulti agli enunciati e ai principi della Convenzione sono strumenti indispensabili per concretizzare e mettere in pratica, nella realtà, il rispetto dei diritti. Questi diritti, che gli Stati che hanno ratificato la Convenzione si impegnano a garantirli, a promuoverli e a divulgarli, sono: diritto alla vita, all’identità, alla cittadinanza e alla famiglia; diritto all’educazione e alla realizzazione di sé; diritto a un ambiente sano; diritto all’informazione, all’ascolto e alla partecipazione; diritto alla salute; diritto al rispetto della vita privata; diritto all’uguaglianza; diritto al tempo libero, al gioco e al riposo; diritto ad assistenza e cure speciali; e diritto alla protezione.

Ebbene, cosa si è fatto in questi 30 anni per applicare questi diritti nella pratica quotidiana? Cosa occorre ancora fare? Sul piano svizzero e ticinese questi diritti vengono sempre rispettati? Qualora non fossero applicati, a quale istanza ci si può rivolgere? In materia di diritti dell’infanzia l’autorità giudiziaria quali poteri ha per intervenire ed eventualmente per sanzionare chi non li rispetta?

Ospiti:
Marisa Rathey, presidente del Gruppo 20 Novembre
Reto Medici, magistrato dei minorenni
Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute Svizzera italiana
Marco Galli, capo dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del Dipartimento della sanità e della socialità
Paolo Frangi, coordinatore di Telefono S.O.S. Infanzia

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