Jack Kerouac
Millevoci

Kerouac e il mito della libertà on the road, 50° anniversario dalla sua morte

Con Elizabeth Camozzi

  • 29.10.2019
  • 54 min
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  • Società

Nacque nel 1922 in una cittadina del Massachusetts, per poi spegnersi, in malo modo, il 21 ottobre del 1969. Si tratta di Jack Kerouac, considerato uno dei maggiori e più importanti scrittori statunitensi del secolo scorso e unanimemente riconosciuto come il "padre del movimento beat”.
Nel 50° dalla sua morte, lo ricordiamo per essere stato paladino ed esponente di quel periodo che, con le sue rivoluzioni giovanili, avrebbe cambiato per sempre il corso della storia. Nei suoi scritti esplicitò le idee di libertà e di liberazione, di approfondimento della propria coscienza e di realizzazione alternativa della propria personalità; temi cari, più in generale, ad un gruppo di poeti statunitensi che venne poi chiamato Beat Generation. Manifesto del movimento, fu indubbiamente il volume intitolato On The Road, scritto nel 1951 e pubblicato nel 1957, nel quale Kerouac descrive l’avvento dei moti di ribellione giovanile; un'esperienza storica e sociale che assunse forme e declinazioni differenti a seconda del linguaggio artistico utilizzato. Dalla prosa e letteratura, prima, alla poesia e la musica, poi, fino ad arrivare anche al cinema. Un universo di influenze che ruotano attorno alla volontà di indagare la condizione umana meno costretta dalle rigide norme sociali vigenti sino a quel momento.

Un’occasione riportare alla memoria la figura di Jack Kerouac, che si autodefinì poeta jazz, per rivivere quel periodo storico e per capire quali influenze i suoi testi (su tutti proprio On the road) abbiano avuto non solo nella letteratura contemporanea, ma anche nelle altre forme artistiche, fino ai giorni nostri.

Ospiti:
Claudio Visentin
, Professore di Storia culturale del turismo all’Università della Svizzera italiana, scrittore di viaggi, fondatore della Scuola del Viaggio
Ezio Guaitamacchi, Giornalista, scrittore, critico musicale, musicista e docente
Attilio Brilli, già professore di Letteratura inglese e americana all’Università di Siena ad Arezzo, ritenuto uno tra i massimi storici della letteratura di viaggio e di rimando autore di numerosi testi storici e interpretativi sull'argomento

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