Myanmar, Asia (3./3)

A cura di Andrea Rigazzi e Natascia Bandecchi

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Sono passati due anni dal colpo di stato in Myanmar, con cui l’esercito rovesciò il governo della Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, ponendola agli arresti e instaurando una giunta militare. Il golpe ha generato una spirale di violenza culminata in una guerra civile di cui poco si parla sui nostri media, vista anche la situazione internazionale molto tesa praticamente in ogni quadrante.

Paese etnicamente molto composito - sono centotrentacinque le etnie riconosciute – l’ex Birmania è strategicamente importante poiché incastonata fra Cina e India, e situata allo sbocco dello stretto di Malacca, passaggio fondamentale per le rotte commerciali che collegano l’Asia al Medio Oriente fortemente presidiato dagli Stati Uniti. La presenza di vicini tanto ingombranti influenza giocoforza la situazione interna al paese.

Parlare del Myanmar diventa dunque la chiave per capire cosa si stia muovendo in Asia, dove l’aria sembra farsi ogni giorno più tesa.

Ne discuteremo con:
Vittorio Emanuele Parsi
, ordinario di Relazioni internazionali e Studi strategici all’Università Cattolica di Milano e all’Università della Svizzera italiana
Giulia Pompili, giornalista, esperta di Indo-Pacifico