Webradio - Millevoci - Democrazia Diretta: Riforma fiscale: sì o no?
Un “patto sociale” che permette una “simmetria dei vantaggi” per le aziende, i contribuenti e le famiglie? Oppure un imbroglio e un ricatto, una riforma che non fa altro che “rubare ai poveri per dare ai ricchi”?
Dibattito sulla Riforma fiscosociale, parte della quale – quella tributaria – è in votazione il prossimo 29 aprile.
Per i promotori del referendum – il sindacato Unia, il Ps, l’Mps e varie associazioni di sinistra gli sgravi per i contribuenti facoltosi e le aziende, che a regime comporteranno minori entrate per Cantone e Comuni per 50 milioni, accrescono ulteriormente le disuguaglianze sociali e mettono a rischio le finanze pubbliche. Per i sostenitori della Riforma fiscale – oltre al Governo, il Plr, il Ppd e la Lega – si tratta invece di interventi utili a rendere il cantone competitivo fiscalmente. Ma il nocciolo della questione è il legame fra le misure fiscali – al voto ad aprile - e quelle sociali a favore della conciliabilità lavoro e famiglia. Per chi difende il “sì”, questo legame è indissolubile.
Il pacchetto sociale non sarà attuabile senza l’accordo dell’economia, che ha accettato di rinunciare a 20 milioni annui versati in eccesso per gli assegni famigliari ordinari, in cambio degli sgravi. Ma se la cosiddetta “clausola ghigliottina” - che prevede l’automatismo della caduta di una parte della riforma, se non viene accolta l’altra – è stata eliminata poiché illegale, resta il principio: «Se la riforma fiscale cadrà in votazione popolare – si legge nel rapporto commissionale accolto in dicembre dal Gran Consiglio - il Governo potrà tenere in sospeso l’altra parte, quella sociale, riportandola poi eventualmente davanti al parlamento per l’abrogazione, non essendo più dati i presupposti per una sua approvazione».
In realtà, precisano gli avversari della Riforma, proprio questa frase indica che «non vi è nessun legame indissolubile tra le due riforme, in quanto Il Parlamento avrà la piena facoltà di decidere per l’implementazione delle misure sociali, indipendentemente dall’esito del voto del 29 aprile».
A Democrazia diretta si confronteranno sul tema: Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, il deputato Ppd Giorgio Fonio, copresidente comitato per il Sì, Vincenzo Cicero di Unia e Laura Riget, copresidente del Comitato cantonale del Ps.
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