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Libri, alimentazione, e ricerche sulla violenza domestica (1./2)

Con Elisa Manca e Michela Daghini

  • iStock
  • 05.11.2021
  • 09:05

Si legge di più quest’anno per quanto riguarda le edizioni in lingua italiana, addirittura più di quanto si leggesse nel lockdown. I dati dei primi dieci mesi confermano una crescita del 29% sul 2020, e per Natale come sempre ci si aspetta un ulteriore incremento di vendite. Naturalmente il mercato è in continua evoluzione, le librerie indipendenti fanno sempre più fatica, c’è l’e-commerce, ci sono i colossi come Amazon, bisogna seguire canali sempre nuovi di vendita. Proviamo a fare il punto.

Con uno sguardo al sociale e all’ambiente, è notizia di questi giorni che anche in Svizzera è cresciuto nel 2021 il numero delle persone che scelgono di abbracciare una scelta alimentare plant based, e i vegani sono raddoppiati, in linea con un trend in costante crescita soprattutto in Europa ma non solo. La novità è che alle motivazioni etiche si aggiungono adesso quelle ambientali, legate all’impatto della produzione della carne in termini di emissioni di gas serra e deforestazioni, tra i temi in agenda alla Cop26. E parliamo di animali per un altro tema di attualità, la violenza domestica. Lo chiamano link, legame. È lo strettissimo collegamento tra crudeltà sugli animali e crimine, in particolare il crimine violento. La questione è nota nei paesi anglosassoni a partire dagli anni ’60, frutto della ricerca scientifica dell’FBI assieme a criminologi, psicologi e psichiatri, e di una ricerca fatta proprio in Svizzera, che vede appunto nella violenza sugli animali il primo inequivocabile segnale di personalità devianti come omicidi, serial killer, e sex offender.

Ne parliamo con:
Barbara Hoepli, vicepresidente Casa Editrice Hoepli
Andrea Fazioli, scrittore
Sabrina Giannini, giornalista d’inchiesta freelance, esperta di produzione alimentare e ambiente
Marina Trento, psicologa clinica e psicoterapeuta