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Renato Regli legge e commenta il II canto del Paradiso. Dante e la guida si muovono velocissimi e, mentre Beatrice fissa il sole, Dante a sua volta la contempla, sorprendendosi poi per il proprio arrivo nel primo cielo. La sua impressione è quella di essere avvolto in una nube, e il cielo della Luna è paragonato all'acqua che riceve un raggio di luce senza disunirsi. Il poeta non si spiega come due corpi possano compenetrarsi senza subire modificazioni e osserva che questo fenomeno dovrebbe suscitare, per analogia, il desiderio di comprendere come in Cristo poterono unirsi la natura umana e quella divina. In tal modo Beatrice espone a Dante anche la teoria dell'influenza dei cieli e delle intelligenze motrici che si manifestano nell'universo nel modo in cui l'anima comunica al corpo umano la propria virtù attraverso molteplici membra, conformate all'uso di facoltà diverse.
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