dall'inviato a Rio de Janeiro Marcello Ierace
Si chiama Jürg Kaufmann, ma per tutti è solo JK, giechei. Quarantotto anni nato a Thun ma cresciuto a Lugano. Velista e fotografo per passione. Ora, da otto anni, fotografo di vela per lavoro. "È un lavoro bellissimo, ma la gente vede solo lo scatto, non ha idea di quello che c'è dietro", ci dice. E allora ho voluto scoprirlo, cosa c'è dietro, passando una giornata con lui.
L'appuntamento è alle 10h30 e già capisco che non sarà facile imbarcarsi con lui su uno dei gommoni messi a disposizioni dei fotografi. Pochi i posti, soprattutto quelli privilegiati. Ovvero con piloti in gamba e a fianco di gente che sa quello che fa, come Jürg appunto. Ma alla fine la spunto, e capisco subito che il nostro interlocutore non è uno dei tanti. È rispettato, un leader. Dobbiamo però attendere tre ore prima di uscire in mare, non c'è vento e la categoria 49er (quella che seguiremo noi) è rimandata. Poi alle 13h30 qualcosa si muove: in fretta e furia prendiamo il materiale e ci imbarchiamo. Jürg prende subito il comando della situazione, confermando la sua innata leadership. Con noi ci sono altri due fotografi austriaci, un danese e un brasiliano. Ovviamente ognuno cerca di indurre il pilota a puntare verso le proprie barche: qualcuno esagera e Jürg media, trova una soluzione che vada bene per tutti.
Ci avviciniamo alle varie imbarcazioni, il mare è piatto e bisogna aspettare. I fotografi chiacchierano con gli atleti, a dimostrazione che il mondo della vela sia davvero a sé stante nel gigantismo olimpico. C'è ancora spazio per i rapporti umani, le amicizie, la semplicità. Poi finalmente inizia la gara e la tensione sale: ci spostiamo velocemente da una parte all'altra della Baia de Guanabara, qualcuno rischia di cadere in acqua (può succedere), a Jürg si bagna la macchina per colpa di un'onda fuori controllo (anche questa è normale amministrazione). Alle 16h30, dopo tre ore in mare si rientra. Provati dallo sballottamento del gommone, dal sole e dalla salsedine. I fotografi sono tutti soddisfatti. Jürg sogghigna, guarda l'orizzonte, sa che, se anche gli altri sono riusciti a fare un buon lavoro, è anche merito suo.
Rio 2016, il reportage sulla vela con Jürg Kaufmann (13.08.2016)
RSI Sport 13.08.2016, 20:59