“Dopo un’analisi aggressiva, ripartiremo per vincere qualcosa”

Per l’ultimo verdetto, in realtà, bisognerà attendere fino a domenica primo giugno, al termine della finale di Coppa: solo lì si scoprirà in quale competizione - Europa o Conference League - prenderà il via la nuova campagna europea del Lugano. Intanto, però, in casa bianconera è già tempo di vacanze. Ma non prima dell’ultima conferenza stampa stagionale, in cui Martin Blaser, Sebastian Pelzer e Mattia Croci-Torti hanno stilato il consueto bilancio finale, volgendo altresì lo sguardo a un futuro ricco di sfide. Pure in ambito giovanile: a partire dal primo luglio 2026, infatti, l’FC Lugano SA prenderà in mano la formazione del calcio d’élite in Ticino, assieme a un partner del Sopraceneri tuttora da definire.

Che dire, dunque, dell’annata bianconera? A esordire è stato proprio il vicepresidente, il quale ha espresso quello che in fondo è il pensiero di tutto l’ambiente: il bicchiere è mezzo pieno. “Guardando gli obiettivi di inizio stagione, non mi sembra che siamo così lontani, malgrado faccia molto male non essere a Berna per la quarta volta consecutiva - le parole del 57enne - I discorsi sul titolo? Li abbiamo letti e sentiti, ma la vittoria del campionato non è mai stata un obiettivo. Piuttosto, abbiamo sempre parlato di top 3. E se le cose sono peggiorate dall’addio di Da Silva, è solo un caso. Sì, si tratta di una coincidenza. Lo dico al 1000%”. Sulla stessa lunghezza d’onda, dopo di lui, il Chief Sports Officer, al quale non mancherà sicuramente il lavoro per ristrutturare (e rafforzare) la rosa: “Siamo molto contenti della nostra stagione: abbiamo raggiunto gli ottavi di Conference e grazie al quarto rango in campionato torneremo in Europa. Nelle 56 partite disputate abbiamo dovuto fare i conti con tanti infortuni e tante squalifiche inutili, che hanno causato problemi a Mattia. Ora è giunto il tempo delle analisi: cercheremo di capire come migliorare e come mai le forze psicofisiche si siano gradualmente esaurite. Riguardo al mercato, invece, vogliamo sì investire, ma non abbiamo ancora la disponibilità economica di molte altre squadre. Nella ricerca di elementi di qualità, occorrerà pertanto essere creativi”.

Incalzato sul tema, il Crus ha dal canto suo scagionato lo staff dei preparatori, finito “sotto osservazione” dopo i vari guai fisici occorsi a più giocatori nel corso di questi mesi. “Quando c’è un infortunio, non bisogna puntare il dito verso qualcuno. In inverno eravamo straconvinti di aver fatto un buon lavoro, ma l’infrasettimanale di San Gallo, quella di Bienne e i due match con lo Celje ci hanno fatto uscire con le ossa rotte. Qualcosa, a livello di strategia, non ha funzionato: mi prendo le mie responsabilità, perché sono io a decidere chi gioca e chi non gioca - ha sottolineato il mister - Ovviamente non siamo contenti di questa situazione, ne abbiamo discusso a più riprese. Ecco perché ancora una volta, e forse di più rispetto agli ultimi anni, abbiamo fatto un’analisi interna piuttosto aggressiva nei nostri confronti. Speriamo di non riparlarne più l’anno prossimo: ripartiremo per andare a vincere qualcosa”.