Dopo la sosta dedicata alle Nazionali, il Lugano torna in campo per cercare di completare il trittico zurighese con una terza vittoria consecutiva che lo porterebbe tra le prime sei per la prima volta in questa stagione. Dopo aver battuto Grasshopper e Winterthur, domani sera a Cornaredo (in diretta su LA2, in streaming e su Rete Uno) gli uomini di Mattia Croci-Torti proveranno a mettere sotto anche l’FCZ: “Un successo vorrebbe dire che la squadra è sul pezzo, che sta tornando a fare quello che deve fare e quello che vuole fare. La classifica non la guardavamo prima e non la guardiamo ora, però sappiamo che un altro risultato positivo darebbe ancora più consapevolezza al gruppo di quello che sta facendo”.
Per noi è una partita importante perché potrebbe dare un’altra visibilità al nostro percorso
Il mister bianconero sa che tre punti rilancerebbero definitivamente le ambizioni dei luganesi, ma per il momento mantiene i piedi ben saldi per terra: “Far vedere in maniera diversa quello che stiamo facendo ultimamente non vuol dire dimenticare come abbiamo iniziato la stagione e dunque dobbiamo sempre essere pronti a reagire, sempre pronti a sapere che se non andiamo al 100% non siamo quella squadra che può vincere sempre. Dunque le basi sono queste: una squadra che rimane compatta, che rimane umile e che soprattutto fisicamente adesso sta in campo 90’ in maniera, passatemi il termine, giusta”.
Con Van der Gaag lo Zurigo gioca più a calcio, ma è capace del meglio come del peggio
Come sempre, il mister dei sottocenerini ha analizzato alla perfezione gli avversari, anche rispetto alla stagione passata: “Ora costruiscono in maniera molto interessante, sempre con due esterni pronti a puntare nell’uno contro uno. È una delle poche squadre in Svizzera che cerca di costruire e di giocare sempre. Dunque quello che dobbiamo essere bravi a fare più di altre volte è cercare di bloccare le loro iniziative. L’anno scorso si basavano di più su spunti individuali, quest’anno puntano sul collettivo che a volte funziona e altre no. Ma poi hanno ancora questi giocatori, come Zuber, che possono decidere da soli le partite. Anche noi ne abbiamo tanti, ma per ora non avevano questa fiducia e consapevolezza di fare la differenza. Stiamo lavorando per mostrare questa qualità, iniziando dal tirare di più da fuori area. Speriamo che i gol di Cimignani e Bislimi in questo senso siano l’inizio di una lunga serie”.
Quello che posso promettere è che la mia squadra entrerà in campo per vincere la partita e correre fino alla fine
Inevitabile in chiusura una riflessione del Crus sulla separazione da Luca Cereda in casa Ambrì, che sommata alla partenza di Luca Gianinazzi lascia il momò come unico allenatore ticinese ancora alla guida di una delle tre maggiori società del cantone: “Evidentemente tutti i percorsi prima o poi finiscono. Però l’importante è che quelle scelte che son state fatte anni fa hanno fatto vedere che si può avere fiducia, di credere alla gente che nasce qua e che crede nei valori del Ticino. Però sicuramente non è stata una situazione piacevole quella di settimana scorsa, anche se sono cose che succedono nello sport e che possono magari essere degli slanci per il futuro. Gianinazzi ha già ricominciato a lavorare forte in Vallese e sarà sicuramente così anche per Cereda, perché quei nove anni ad Ambrì comunque sono fatti di carattere, di sofferenza, di non mollare mai. Sono sicuro che altre squadre non vedranno l’ora di prendere un allenatore con queste caratteristiche. Ma nella vita è sempre così, quando c’è tanto amore, poi quando ci si lascia fa sempre più male. L’abbiamo vissuto con gli amori da teenager, adolescenziali e anche da più grandi. Dopo un attimo di difficoltà come quello che sta succedendo in Leventina sicuramente poi affioreranno sempre e solo i bei ricordi, che sono poi quelli che alla fine ti rimangono per tutta la vita”.

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Rete Uno Sport 17.10.2025, 18:40
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Rete Uno Sport 17.10.2025, 12:50
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