Trent’anni fa, era il 15 dicembre 1995, Jean-Marc Bosman rivoluzionò per sempre il mercato del calcio europeo con quella che oggi è conosciuta come la “sentenza Bosman”. Inizialmente di “proprietà” dei club, i calciatori erano obbligati a sottostare agli obblighi imposti dalla società a cui appartenevano. Ma, grazie alla causa portata avanti da Bosman, al quale era stato negato il passaggio dal Liegi al Dunkerque nonostante il contratto in scadenza, e alla conseguente convinzione che i calciatori fossero soggetti a limitazioni più severe rispetto ai comuni lavoratori, la Corte di Giustizia europea decise di regolamentare il trasferimento dei calciatori professionisti.
In pratica, ai giocatori appartenenti alle federazioni calcistiche dell’Unione Europea venne dato il consenso di muoversi liberamente in un altro club una volta scaduto il contratto. La sentenza stabilì inoltre che le leghe non potevano limitare il numero di giocatori provenienti da paesi dell’UE in quanto considerato discriminatorio; per questo le restrizioni rimasero possibili solo per i calciatori extracomunitari.
Calcio, il servizio sulla sentenza Bosman (TG Notte Sport 15.12.2025)
RSI Sport 15.12.2025, 22:01








