Nessun ribaltone. L’appassionante finale della Serie A ha dato l’esito più scontato con il Napoli che si è laureato per la quarta volta nella storia campione d’Italia, la seconda negli ultimi tre anni. Dopo i pareggi thriller della scorsa settimana, i partenopei e l’Inter non hanno tremato, battendo con lo stesso risultato di 2-0 Cagliari e rispettivamente Como. Alla compagine di Conte - che è diventato il primo allenatore a vincere lo Scudetto con tre squadre diverse (a Capello erano stati tolti i due con la Juve del 2005 e del 2006) - sono bastati 82 punti per chiudere in testa la stagione, ovvero la quota più bassa insieme all’Inter nel 2010 e al Milan nel 2011 con i 3 punti e il campionato a 20 squadre.
Accolti da una fiumana di gente dentro e fuori lo stadio, gli azzurri sono apparsi parecchio imballati per quasi tutto il primo tempo, sprecando ghiottissime occasioni con Politano, Rrahmani e Spinazzola. Poco prima della pausa - e con l’Inter già sull’1-0 grazie all’incornata di De Vrij al 20’ - McTominay con una prodigiosa mezza rovesciata da dentro l’area è però riuscito a far esplodere il Maradona (e la città tutta) e alleggerire di parecchio il peso dell’impresa. Nella ripresa infatti Di Lorenzo e compagni sono apparsi più sciolti ed hanno messo in cassaforte il risultato con l’azione di forza di Lukaku al 51’, lo stesso minuto dell’inutile raddoppio di Correa sul campo lariano. Da lì è praticamente iniziata una festa a cui ha potuto prendere parte anche l’elvetico Noah Okafor che, prestato al Napoli dal Milan a gennaio, ha però giocato solamente 36’.
Serie A, il servizio sullo Scudetto del Napoli (23.05.2025)
RSI Sport 23.05.2025, 23:50

Rete Uno Sport
Rete Uno Sport 23.05.2025, 18:40
Contenuto audio