La Svizzera si diverte e mette in luce Manzambi e Jashari

Si può senza alcun dubbio archiviare sotto la voce “positiva”, la tournée americana della Svizzera. Sì, perché dopo il 4-2 inflitto al Messico a Salt Lake City, la Nazionale si è ripetuta a Nashville, battendo con un netto 4-0 gli Stati Uniti. Oltre ai risultati, però, l’impressione è che la squadra di Yakin abbia sfruttato al meglio l’occasione per ritrovare fiducia e le migliori sensazioni: coi suoi leader - leggasi Akanji, Xhaka e Ndoye - ma pure grazie a giocatori che la maglia rossocrociata l’avevano vestita fin qui con il contagocce o addirittura mai, come Jashari e Manzambi. Difficile, infatti, che per qualità (il primo) e per dinamismo (il secondo) non trovino uno spazio nella lista del selezionatore per le qualificazioni ai Mondiali.

Entrambi titolari per la prima volta, i due centrocampisti sono stati assoluti protagonisti in avvio, fornendo gli assist che hanno permesso alla Svizzera di mettere la partita sui suoi binari. Prima Jashari, favorito da un tocco avversario, ha trovato l’imbucata perfetta per il vantaggio a tu per tu di Ndoye al 13’, poi Manzambi ha fatto ciò che ha voluto sull’out di destra prima di fornire il pallone del raddoppio ad Aebischer al 23’. Non contenti, si sono esaltati al 36’, quando il centrocampista del Bruges ha servito proprio il collega di reparto del Friburgo, che con uno spunto personale ha trovato una bellissima conclusione sotto la traversa per il 4-0. Sì, 4-0. Perché soli 3’ prima c’è stata gloria anche per Embolo, il più veloce ad avventarsi sull’intervento tutt’altro che perfetto di Turner e bravo a farsi perdonare un precedente errore sottoporta.

E gli Stati Uniti? Pericolosa unicamente con una punizione dalla tre quarti nel primo tempo, sulla quale Kobel si è fatto trovare pronto, la squadra di Pochettino ha sicuramente pagato le assenze dei vari Pulisic, Musah, Balogun, McKennie, Weah, Reyna e Adams ed è parsa davvero poca cosa. Solo in un secondo tempo in cui Yakin ha dato spazio anche a Gartenmann, Muheim, Garcia, Sow, Amdouni, Amenda e Blondel, gli USA hanno perlomeno contenuto le avanzate offensive di una Svizzera che ha potuto terminare senza incassare reti. Un altro aspetto positivo di una tournée che, si spera, sia servita per voltare definitivamente pagina e per guardare avanti con rinnovato ottimismo. Nel segno dei leader, sì, ma pure di Jashari e Manzambi.

Legato a LA2 Sport Live 11.06.2025, 02h00