Dall'inviato a Gibilterra Armando Ceroni
In casa UEFA la parola vergogna è stata abolita. Si stabiliscono regole che vengono applicate a Lugano, ma a Gibilterra no. Così come ad Andorra, a San Marino e in tutti quei paesi ai quali vengono concesse deroghe a favore del buon senso. Come è giusto che sia. Fino allo scorso anno, i gibilterrini erano costretti a giocare fuori dai loro confini. Troppo inadeguato il loro stadio per i criteri UEFA. Ma è bastata una riverniciata qui e una là. Qualche seggiolino in più e ritocchi camuffati da ristrutturazione, per cancellare qualsiasi regola.
Anzi tra le nuove, made in Gibilterra, c'è parte dell'impianto di illuminazione che poggia su bidoni ricolmi d'acqua. Che se lo fai a Cornaredo, ti arrestano. E invece qui tutto è concesso. Al Lugano viene tassativamente vietato di giocare le partite di Europa League in uno stadio che a confronto è un cinque stelle extra lusso. Sennonché gli stessi dirigenti che rigidamente negano da una parte, si ammorbidiscono dall'altra e onestamente qualcuno, mister Ceferin in testa, dovrebbe spiegarci perché.
Euro 2020, il servizio su Gibilterra - Georgia (Sportsera 15.10.2019)
RSI Calcio 15.10.2019, 23:27
Euro 2020, il servizio su Gibilterra - Danimarca (05.09.2019)
RSI Calcio 05.09.2019, 23:09