"È una sconfitta, ma dobbiamo rialzarci"

di Federico Fiorito

Malgrado la scelta apparisse ormai inevitabile e nonostante questa decisione sia stata accolta con un sospiro di sollievo da buona parte dei tifosi, in casa bianconera c'è tanta amarezza dopo l'esonero di Sami Kapanen. Un fallimento a livello sportivo per il club e una mossa per cercare di rilanciare una stagione ancora lungi dall'essere finita: "Nelle prime 29 partite non abbiamo visto il gioco e le prestazioni che immaginavamo - ha dichiarato il CEO Marco Werder nel corso di una conferenza stampa indetta all'ultimo minuto - Questo campionato ha però ancora qualcosa da dire e noi dobbiamo cercare di riorientarci. Lo dobbiamo ai nostri tifosi".

La situazione creatasi in riva al Ceresio è però anche frutto di una riorganizzazione della società avvenuta la scorsa primavera in modo un po' disordinato, con la scelta dell'allenatore finlandese caduta prima che venissero annunciati il nuovo CEO e soprattutto il nuovo GM Hnat Domenichelli. "Con il senno di poi è facile ragionare - ha proseguito Werder - Non tutto però va sempre seguendo una scaletta ben precisa. Sami però aveva tutte le prerogative quando è stato scelto ed eravamo tutti positivi sull'hockey che avrebbe portato alla Cornèr Arena".

Ora, se sarà bravo e fortunato, Domenichelli potrà scegliere il suo allenatore già in vista della prossima stagione - e non limitarsi dunque a un traghettatore - in modo da costruire finalmente il Lugano del futuro senza dimenticare la direzione intrapresa dal club. "Abbiamo sempre detto che la ricostruzione avrebbe richiesto pazienza - ha concluso il CEO - Volevamo puntare sui nostri giovani e lo abbiamo fatto. Volevamo anche un hockey più attrattivo e moderno e questo per ora non è riuscito. Inoltre sappiamo che squadra abbiamo, che giocatori sotto contratto e cosa vogliamo per il futuro: questo aspetto richiederà più anni, ma siamo anche consapevoli che la squadra perfetta difficilmente l'avremo. Ci vorranno compromessi ma si punta a quello".