La carriera da giocatore di Olli Jokinen è stata impressionante: 1’237 partite giocate in NHL con un bottino di 323 reti e 432 assist, un argento e due bronzi olimpici, così come tre argenti e tre bronzi mondiali, vinti con la sua Finlandia. Ma anche da allenatore il 47enne di Kuopio ha già dimostrato di saperci fare, ottenendo il premio di miglior tecnico della Liiga al suo primo anno alla guida dello Jukurit di Mikkeli e dirigendo poi il Timra in Svezia e ora l’IFK Helsinki. Il suo debutto alla Spengler non è stato dei migliori, vista la sconfitta per 4-1 con lo Sparta Praga, ma l’ex attaccante è comunque felicissimo di essere nei Grigioni. “Ho sempre detto di voler partecipare a questo torneo - ha spiegato ai microfoni della RSI - ma per vari motivi non ci sono mai riuscito prima. Ora sono qui ed è bellissimo far parte di questo evento, perché a Davos si respira un sacco di storia dell’hockey ed i tifosi sono fantastici”.
L’IFK Helsinki è una squadra di tradizione, di alto livello e dall’alto budget, quindi abbiamo grandi ambizioni, ma ora vogliamo anche dare più spazio ai giovani
Jokinen ha appeso i pattini al chiodo nel 2015, dopo aver indossato anche per 8 partite la maglia del Kloten durante la stagione 2004-2005, quella del lockout. Gli manca essere giocatore o è felice di essere allenatore? “Beh mi piace stare in panchina perché ormai so che non sono più in grado di fare alcune delle cose che fanno i giovani oggi - ha spiegato il finlandese - Io sono nato per fare il giocatore di hockey e sì, ci sono giorni nei quali vorrei ancora scendere in pista, ma ovviamente non posso più farlo. E allora cerco di portare quel mio spirito in panchina e di essere un insegnante per i miei ragazzi”.
Dico sempre a tutti di giocare il più a lungo possibile, di farlo finché c’è la passione, perché poi non proverai più le stesse emozioni da allenatore, da GM o da semplice tifoso
Oltre che per quella breve parentesi a Kloten, la Svizzera ha fatto capolino più volte nella carriera di Jokinen, che ad esempio è stato compagno di squadra di Roman Josi e di Kevin Fiala a Nashville. “È storia di 10 anni fa - ha spiegato il coach dell’IFK - ma già allora si vedeva che Josi sarebbe stato un futuro vincitore del Norris Trophy e uno dei cinque migliori difensori dell’era moderna, se non il migliore in assoluto. Per quanto riguarda la mia esperienza con la maglia degli Aviatori, questa fu di sole 8 partite non a causa del club, che non posso che elogiare, ma perché dopo essere arrivato a Kloten di corsa ho sentito il bisogno di fare una pausa. Solo per questo motivo non sono rimasto più a lungo. Nel vostro Paese poi ho anche vinto un argento iridato. Era il 1998, allora la finale si giocava su due incontri e dopo aver perso con la Svezia 1-0 il primo pareggiammo 0-0 il secondo. Non penso che ci siano molti giocatori che come me possono dire di non aver conquistato la medaglia d’oro anche se non hanno perso l’ultimissima partita dei Mondiali!”
Coppa Spengler, l'assist di Pezzullo in IFK Helsinki-Sparta Praga (LA2 Sport Live 27.12.2025, 15h05)
RSI Sport 27.12.2025, 16:43








