Retrospettiva 2025 - HCAP

Un anno spaccato in due dalla Rivoluzione d’ottobre

Nel 2025 dell’Ambrì si è chiuso un capitolo importante ed è iniziato il futuro

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Il prima e il dopo

Il prima e il dopo

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Di: Federico Fiorito 

Il 2025 dell’Ambrì sta tutto in una data: l’8 ottobre. Con quell’allitterazione cacofonica già disturbante di per sé, ma che diventa ancora più sinistra ripensando a quella conferenza stampa, nella quale è crollato il castello eretto negli ultimi otto anni. Nella quale è stata sbriciolata una struttura granitica, fatta di legami umani e professionali, di difese a oltranza, di “O con noi o contro di noi” urlati sulla pubblica piazza e che la piazza, quella biancoblù, ha sostanzialmente sempre accolto come un segno della propria identità. Nel giro di mezz’ora, tra pugnalate e dichiarazioni maldestre in un teatrino che un club professionistico non dovrebbe mai imbastire, tutto è andato a ramengo aprendo una frattura e lasciando una ferita che ancora sanguina e che sanguinerà fino a che non verrà risolto il nodo legato alla presidenza.

Sul ghiaccio il nuovo corso - forse solo provvisorio per questa stagione, forse più duraturo – è già ripartito con risultati nel complesso incoraggianti. Finita in una spirale senza uscita in settembre, dopo un lungo periodo senza grandissimi picchi, la vecchia gestione fa invece ormai già parte del passato.

La tortuosa rincorsa a un posto nei play-in

Finite le feste, finita la prima Coppa Spengler senza l’Ambrì dopo cinque anni e tre edizioni (due annullate a causa della pandemia), la truppa di Cereda si lancia alla ricerca di un posto nei play-in. E la lotta è serrata. Le squadre tra il settimo e il 13o posto sono raccolte in 7 punti ed ogni partita (soprattutto gli scontri diretti) vale come una finale. Si parte come sempre il 2 gennaio e arriva una bruciante sconfitta casalinga contro il Langnau, l’Ambrì scivola al penultimo posto e la situazione si fa disperata. Ma risorgono i biancoblù, a partire dal match successivo contro il fanalino di coda Ajoie viene costituita la linea DiDomenico-Maillet-Kubalik che prenderà in mano la squadra e la trascinerà a suon di gol (5 DiDomenico, 9 Maillet e 11 Kubalik nelle ultime 20 partite di regular season) e assist (17, 13 e 10).

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02:42

NL, l’intervista a Luca Cereda (28.01.2025)

RSI Sport 28.01.2025, 22:52

Tra fine gennaio e inizio febbraio arriva il fondamentale filotto di vittorie contro Lugano, Rapperswil e Kloten, ma il percorso resta altalenante e all’ultima giornata, nella quale per i biancoblù arriva un ko in casa del Friborgo, ci vogliono le vittorie di Lugano e Berna per tenersi alle spalle Ginevra e Bienne. Decimo posto, obiettivo raggiunto, ma tanto rammarico per tutti i punti lasciati al termine di una regular season in cui l’Ambrì ha portato a 23 il record di partite andate oltre il 60’.

Tutte le fragilità si confermano nei play-in

E così arriva la sfida con il Rapperswil nel primo turno dei play-in. È una compagine, quella sangallese, con cui l’Ambrì ha un bilancio quasi in perfetto equilibrio durante la stagione regolare. E infatti anche nelle due sfide del 4 e del 6 marzo nessuno prende il sopravvento. Alla Gottardo Arena finisce 2-1, mentre in trasferta i Lakers si portano sul 3-1 al 54’36”. Sembra finita, Juvonen deve prodigarsi in un paio di interventi risolutori, ma accade l’insperabile. DiDomenico piazza il 3-2 a 74” dalla terza sirena e tutto è rimandato all’overtime, un altro overtime che, come spesso accaduto in stagione, premia l’Ambrì con il sigillo di Maillet al 78’44”.

01:39

Il servizio con Luca Cereda (Rete Uno Sport 07.03.2025, 12h30)

RSI Sport 07.03.2025, 12:39

I biancoblù vincono un turno di postseason come non capitava dall’ultimo playout (stagione 2017-18), ma non basta per raggiungere i playoff che mancano ormai dal 2019, quando Kubalik, Zwerger e Marco Müller facevano sfracelli. Benché con il Kloten il bilancio sia di quattro vittorie su quattro partite disputate (10 punti a 2), l’Ambrì è fragile e nel secondo turno subisce due sconfitte per 5-4 e chiude così la sua stagione.

Tra una stagione e l’altra: via Kubalik e il caso Fora

La primavera è simbolo di rinascita. Ad Ambrì si fanno analisi e valutazioni, che portano alla decisione di continuare con lo stesso staff, ma con una nuova filosofia. La rinascita appunto, come nel 2023, quando l’inserimento di Eric Landry aveva effettivamente portato una ventata di freschezza e rilanciato il lavoro di Cereda. E la nuova filosofia è quella di avere un gioco più offensivo, due portieri svizzeri per avere stabilità nel line-up e quattro stranieri d’attacco davanti agli ormai ultra consolidati Heed e Virtanen. A maggio è ufficiale l’addio di Kubalik e occorre trovare qualcuno che garantisca i suoi punti. Arrivano Petan e Joly, oltre a Tierney che dovrebbe assicurare un lavoro two-way al centro.

Arrivano anche le prime avvisaglie che qualcosa sta cedendo all’interno del club, una prima crepa facile da interpretare a posteriori, legata allo sfumato ingaggio di Fora, quando sono emerse contraddizioni tra la presidenza e la direzione sportiva. E infine in settembre ritorna Formenton - dopo l’assoluzione al processo che lo vedeva accusato insieme ad altri quattro giocatori di reati sessuali – e ha tutto il tempo di riprendere forma e ritmo partita. Insomma, sembra tutto apparecchiato per una stagione positiva.

L’inizio della nuova stagione è un incubo

E invece le prime partite sono un vero disastro. Petan è un oggetto misterioso, Formenton deve serrare i tempi e viene lanciato probabilmente troppo presto, la squadra produce gioco offensivo ma fatica tremendamente a buttare il disco in porta. Dopo un’incoraggiante vittoria all’esordio contro il Kloten, arrivano otto sconfitte consecutive e nel giro di un amen siamo a fine settembre. La squadra sembra non rispondere più agli impulsi, stando a quanto emerso dopo Duca e Cereda incontrano il CdA settimanalmente per discutere il da farsi e davanti c’è il primo derby stagionale. E proprio il derby del 30 settembre sarà l’ultimo acuto dell’Ambrì nella gestione Cereda: un 2-1 trovato alla Cornèr Arena che è però solo un’illusione. La vittoria contro il Lugano non dà nessuno slancio e le prime due partite di ottobre sono altri due ko contro il Rapperswil e il lanciatissimo Davos. Il bilancio è il seguente: 12 partite, 2 vittorie e 10 sconfitte per un totale di 7 punti e una media di 0,58 punti a partita.

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13:07

A tutto hockey

A tutto Hockey 30.09.2025, 23:15

La Rivoluzione d’ottobre

Le mura si crepano e il castello crolla. È il 7 ottobre e su watson.ch si parla di un incontro tra Filippo Lombardi e Christian Dubé per risolvere lo stallo in cui si è infilato l’Ambrì. Il tutto in gran segreto ma, dopo lo scoop di Klaus Zaugg, la notizia rimbalza dappertutto e il presidente non può nascondersi. Oltre alla posizione di Luca Cereda viene messa in dubbio anche quella di Paolo Duca. I due d’altra parte hanno sempre dichiarato di essere l’uno imprescindibile dall’altro, benché poi, nelle dichiarazioni postume, il DS abbia lasciato intendere che si sarebbe potuto mettere a disposizione per continuare il proprio mandato anche con un altro allenatore. A colpire la piazza, che si è spaccata insieme al castello e che in gran parte non ha perdonato il presidente, è però il modo in cui ha agito Lombardi: in gran segreto, nell’ombra, alle spalle di due collaboratori che ha difeso e celebrato nel corso degli ultimi 8 anni.

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Il commento di Omar Gargantini (Rete Uno Sport 08.10.2025, 07h00)

RSI Sport 07.10.2025, 22:29

Per appianare la situazione Lombardi decide di indire una conferenza stampa, che si rivela un vero boomerang. Il presidente si cosparge il capo di cenere, chiede umilmente scusa apparendo piccolo piccolo anche nella postura e probabilmente pensa che buttare sul tavolo la verità e riconoscere l’errore possa bastare per ricucire i rapporti. Ma l’orgoglio di Duca è troppo forte e lo strappo insanabile. Salta fuori la parola “esautorato” - che salirà ai primi posti delle ricerche ticinesi su google – e tra un “cazzarola” e un’imprecazione si sciacquano i panni sulla pubblica piazza sotto gli occhi non solo del Ticino, ma di tutta la Confederazione, causando anche un danno di immagine all’intero club. Sono stati licenziati? Si sono dimessi? A questo dovrebbe servire una conferenza stampa: a dare informazioni. E invece la situazione è tuttora indefinita, mentre sul ghiaccio il nuovo corso è iniziato.

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Hockey, conferenza stampa HCAP (08.10.2025)

RSI Sport 08.10.2025, 13:01

Il nuovo inizio è una nuova rincorsa

Eric Landry e René Matte prendono in mano una squadra che conoscono bene e che, come spesso accade quando c’è un cambio di allenatore, reagisce subito alla grande. Nel primo weekend arrivano due vittorie contro Ajoie e Zurigo (a Zurigo!) che lanciano una nuova stagione. Per tutti ma non per Nic Petan che stenta a trovare prestazioni adeguate al livello della National League fino alla decisione, a fine ottobre, di lasciare la Svizzera per motivi personali dopo un gol e tre assist in 15 partite. Nel frattempo l’Ambrì risale la classifica trovando vittorie con buona frequenza e limitando le serie di sconfitte, ma restando comunque un’anima fragile dal punto di vista della costanza nelle prestazioni. Si decide di puntellare la difesa con l’inserimento di Michal Cajkovsky, che debutterà il 20 novembre. Ad oggi, malgrado l’importante cognome che porta, lo slovacco non è però ancora riuscito a far cambiare musica alla squadra finendo con Chris Tierney (e l’ultima volta Formenton) nel ballottaggio di chi tra i sette stranieri, di serata in serata, andrà ad accomodarsi in tribuna.

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24:47

A tutto hockey

A tutto Hockey 20.11.2025, 23:00

Ma i primi tre mesi della gestione Landry (confermato il 6 novembre sino a fine stagione insieme al suo assistente Matte e al DS Alessandro Benin) sono nel complesso positivi. I biancoblù vincono spesso contro le avversarie dirette (su tutte l’ex bestia nera Bienne), si esaltano a metà novembre superando in sequenza le due corazzate Friborgo e Davos e mantengono un’andatura che varrebbe un posto nei play-in se non ci fosse stata la partenza falsa di settembre. Il bilancio peggiora però in chiusura d’anno, al rientro dall’ultima pausa dedicata alle Nazionali, con la serie di sconfitte contro Friborgo, Losanna e, soprattutto, Ajoie. Nelle 22 partite dal cambio alla guida sono dunque arrivate 10 vittorie e 12 sconfitte per un totale di 31 punti e una media che si assesta sull’1,40 punti a partita e che è ben superiore a quelle (tenute da inizio anno) di Ajoie, Kloten, Berna, Bienne e Langnau. Ma il penultimo posto a Natale impone una nuova rincorsa, sempre a partire dal 2 gennaio, in un susseguirsi stagionale che, scossone d’ottobre a parte, per l’Ambrì ultimamente è sempre uguale.

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Un assaggio della retrospettiva 2025 (La Domenica Sportiva 21.12.2025)

RSI Sport 21.12.2025, 20:39

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