Sandy Jeannin ha lasciato ricordi indelebili nei cuori dei tifosi del Lugano. Ha indossato la maglia bianconera per otto stagioni, di cui due con affissa la lettera C di capitano, e, nelle stagioni 2003 e 2006, ha contribuito alla conquista di due titoli svizzeri. Il 41enne, oggi responsabile tecnico del Fleurier, sa molto bene cosa significa affrontare una serie di playoff contro lo Zurigo in quanto nella sua carriera ne ha disputate quattro. "Le gare con i Lions sono sempre state tirate, con polemiche ed anche quest'anno è così. È la serie più equilibrata".
"Mi ricordo quando abbiamo perso al supplementare con il famoso tiro di Samuelsson..."
Sandy Jeannin
Durante le stagioni alla Resega, Jeannin ha avuto il privilegio di pattinare al fianco di stranieri come Jukka Hentunen, Mike Maneluk, Petteri Nummelin e Ville Peltonen. Giocatori straordinari, capaci di trascinare i compagni e di risolvere la partita in qualsiasi momento. Caratteristiche che gli attuali stranieri del Lugano non stanno dimostrando di possedere. "Erano giocatori molto forti individualmente e che soprattutto giocavano per la squadra - dice Jeannin - Adesso invece ho l'impressione che non sia così".
L'ex ala della Nazionale svizzera, con la quale ha disputato due Giochi Olimpici (Salt Lake City 2002 e Torino 2006), ha concluso la sua carriera nel 2015 giocando nelle fila del Friborgo, squadra che quest'anno affronterà l'Ambrì nello spareggio per la permanenza in NL A. Jeannin prevede che "sarà una lotta. Il Friborgo sulla carta è più forte ma è sul ghiaccio che si gioca. L'Ambrì però ha più esperienza in questo tipo di situazione".
Il servizio di Paolo Laurenti con Sandy Jeannin (Rete Uno Sport Magazine 13.03.2017)
RSI Sport 13.03.2017, 17:59
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