Il powerplay aiuta finalmente un Lugano solido e maturo

È stato un successo frutto della maturità e di un powerplay finalmente dominante quello colto dal Lugano contro il Berna. Alla Cornèr Arena i bianconeri si sono infatti imposti con il punteggio di 3-1 e hanno così consolidato la loro posizione nelle parti nobili della classifica, che ora recita 4o posto a 53 punti. Nella giornata dedicata alla Fondazione Academy, che ha consegnato un assegno da 100’000 franchi in favore del settore giovanile, il motto è stato “squadra che vince non si cambia”, e allora Mitell ha mandato sul ghiaccio gli stessi effettivi che avevano festeggiato venerdì contro il Kloten salvo un cambio a difesa della gabbia, con Van Pottelberghe al posto di Schlegel.

Sin da subito i bianconeri hanno dimostrato di essere in salute, dominando il gioco e trovando il vantaggio al 10’22” in powerplay con Emanuelsson anche se nella stessa penalità, poco prima, Marchon aveva fatto vibrare il palo dopo una rapida ripartenza. Gli Orsi, fino a lì praticamente inerti, hanno accusato il colpo, tanto da indurre l’allenatore Ehlers a chiamare immediatamente il time out, cosa che però non ha dato alcuno stimolo supplementare a una squadra completamente in balia dell’avversario.

Il messaggio è forse passato con qualche minuto di ritardo, visto che nel secondo tempo si è rivisto più equilibrio sul ghiaccio. Questo non ha impedito ai sottocenerini di raddoppiare a metà incontro, sempre in powerplay, grazie all’ottima combinazione fra Thürkauf e Simion a cui però hanno immediatamente risposto gli ospiti con la deviazione volante del top scorer Bemström. Nonostante il piccolo brivido provocato dal goffo intervento di Van Pottelberghe a inizio terzo tempo, il Lugano ha poi ripreso a macinare gioco e con merito ha trovato la 3a segnatura di serata con l’uomo in più grazie al polsino di Fazzini, che al 43’55” ha praticamente chiuso la sfida.

Legato a Sport e Musica del 07.12.2025