Per battere il Ginevra l’Ambrì punta sui quattro stranieri d’attacco

Trovare quella costanza di rendimento che fin qui ha fatto difetto. È con questo obiettivo che l’Ambrì ha lavorato dopo la rocambolesca vittoria ai rigori sul Bienne di sabato, successo capace di ridare morale a tutto l’ambiente biancoblù dopo la sconfitta nel terzo derby stagionale. Per cercare di battere anche il Ginevra, domani sera e sempre alla Gottardo Arena, coach Landry pare deciso a riproporre lo stesso line-up che ha avuto la meglio sui Seeländer. Straniero in sovrannumero sarà dunque ancora Cajkovsky, mentre potrebbe esserci anche Isacco Dotti, il quale oggi ha svolto il primo allenamento a pieno regime con la squadra dopo l’infortunio. L’eventuale utilizzo del numero 7, che si giocherebbe il posto di settimo difensore con Terraneo, sarà deciso solo domani, mentre sicuro assente sarà Heim, che sta seguendo il percorso di rientro e che ha svolto la sessione odierna con la maglia rossa. Se tutto andrà come previsto, pure l’attaccante rientrerà a breve.

Anche se con ogni probabilità domani sera lo lascerà ancora a riposo, coach Landry si è detto soddisfatto di come Cajkovsky sta lavorando per ritrovare in fretta una buona condizione fisica. “Sapevamo che era fermo da un po’ e che ci sarebbe voluto del tempo prima di vederlo al 100% - ha spiegato l’allenatore dell’HCAP - ma in questi giorni si è allenato davvero bene e sono fiducioso che presto Michal ritroverà le migliori sensazioni e potrà darci una grande mano”.

Oltre ai prossimi impegni di campionato, negli spogliatoi della Gottardo Arena si ovviamente discusso anche della notizia del giorno, ovvero l’addio alla Nazionale di Patrick Fischer, che lascerà il posto dopo i prossimi Mondiali a Jan Cadieux. “Non sono mai stato allenato da Fischer - ha detto Daniele Grassi - ma chi ha avuto modo di lavorare con lui me ne ha sempre detto un gran bene. È indubbio che in questi 10 anni sotto la sua guida la Nazionale è cresciuta molto e quindi ci troviamo di fronte a un gran cambiamento, ma è bello che il testimone passi a un allenatore svizzero che in passato ha lavorato anche con i giovani”. “Fischer ha indubbiamente fatto molto bene - ha sottolineato Landry - ma da allenatore posso capire che magari dopo 10 anni abbia sentito il bisogno di chiudere questo capitolo e di dedicarsi ad altro. L’augurio è che la sua avventura si concluda nel migliore dei modi!”.