Continua ad essere un cantiere aperto il Lugano di Tomas Mitell, anche se per lo meno gli scavi sembrano essere stati conclusi. A pesare negativamente sulla settimana conclusa c’è inevitabilmente il derby perso in casa con l’Ambrì. Una partita che, al di là della sconfitta in sé, ha deluso i tifosi per la prestazione deludente e senza l’abituale nerbo messo in pista solitamente alla Cornèr Arena in questo genere di match. Decisamente migliore il weekend, con una solida vittoria a Ginevra (anche se qui bisogna fare la tara su un avversario alla deriva) e una rimonta riuscita contro il Kloten. Un incontro questo tutt’altro che perfetto, ma salvato se non altro da un buon terzo tempo e dalle prime reti di un Omark al 50% ma, anche così, già prezioso.
** Calvin Thürkauf: topscorer, capitano e uomo per ogni situazione, il numero 97 sta tornando l’incontenibile giocatore che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni a Lugano. Emblematica la rete ottenuta in contropiede sul finire di una penalità a Ginevra: disco conquistato, esplosività nella partenza, freddezza nella segnatura. È proprio l’uomo in più di questo Lugano.
* Lorenzo Canonica: sempre più in fiducia, sempre più a suo agio in un ruolo di creazione offensiva, il giovane attaccante ha già 3 gol e 2 assist sul foglio statistiche, oltre ad un +3 che è il miglior bilancio in squadra. Ottimo il suo assist per la deviazione di Thürkauf a Ginevra, ottima la sua analoga deviazione sul passaggio al bacio di Sanford contro il Kloten. Giusto puntare su di lui.
- Dario Simion: il valore del giocatore è noto e proprio per questo è inevitabile che il suo inizio di stagione sia un po’ deludente. L’ex Zugo non manca di impegno e si concentra, con discreto profitto, negli altri compiti che un attaccante deve svolgere in pista. Manca però, al momento, di impatto offensivo, ad immagine della sola rete segnata in 12 partite. Si attende una sua inevitabile crescita, che farebbe sicuramente bene anche ad un powerplay finora poco efficace.
-- Brendan Perlini: non mancano impegno ed energia all’attaccante anglo-canadese. Ma aggiornando la commedia di Shakespeare si potrebbe dire che c’è “Molto movimento per nulla”. Questa è l’impressione che dà Perlini, che ha sempre un impatto visivo nei suoi cambi (lo si “vede” insomma), ma lo stesso appare inversamente proporzionale alla sostanza che ne deriva. L’impressione è che al primo rientro straniero (Sekac a breve?) il posto preso dovrebbe essere proprio il suo.

A tutto hockey
A tutto Hockey 05.10.2025, 22:55