di Omar Meshale
Dando continuità al cammino tracciato dal precursore Mark Streit, Roman Josi ha sfondato le porte del sogno americano per gli hockeisti rossocrociati. Non solo presenze, ma leadership, continuità e punti, con una media di gran lunga superiore agli 0,5 a partita dopo oltre 700 incontri nel campionato piu prestigioso al mondo.
A Nashville ha piantato le tende da 10 anni, e nella frenetica normalità della NHL, dove al primo passo falso i club non ci pensano due volte a far spazio alle numerose ed affamate cosiddette seconde linee, non è per nulla scontato. Da cinque anni capitano della squadra del Tennessee, dove più che il classico country Josi suona un frenetico "puck rock", l'orgoglio della sua franchigia lo si è percepito immediatamente all'annuncio del prestigioso riconoscimento: la dicitura del profilo social è passata da Nashville Predators a "casa del vincitore del Norris Trophy 2020".
Ed è proprio collettivamente che la grandezza del 30enne bernese viene ulterioremente rimarcata: una finale NHL centrata con i Predators (non esattamente i maggiori accreditati ad imporsi), la Svizzera trascinata di peso alla finale mondiale sette anni fa, oppure non esitando nel maggio 2018 a saltare su un aereo dopo quasi 90 partite di NHL per dar man forte alla propria Nazionale, accompagnata nuovamente all'ultimo atto della rassegna iridata.
Responsabilità, attaccamento alla maglia e dedizione hanno fatto di Roman Josi, primo svizzero a centrare un riconoscimento individuale oltre oceano, un leader che ha costruito il suo status con i fatti.
Il commento di Omar Meshale (Rete Uno Sport 22.09.2020, 12h30)
RSI Hockey 22.09.2020, 15:12
NHL, il servizio su Roman Josi (Telegiornale 22.09.2020, 12h30)
RSI Hockey 22.09.2020, 14:47