Non è ancora finita, perché di comunicati ufficiali o anche solo spiegazioni, non ne sono arrivati, ma sarebbe clamoroso e sorprendente se l’allenamento di stamattina venisse ancora diretto da Luca Cereda con Paolo Duca a guardare dall’alto del proprio ufficio, magari tra una telefonata e l’altra per qualche arrocco sul fronte stranieri come quello del 2024.
Non è ancora finita questa gestione per certi versi unica, che iniziata nel 2017 ha permesso all’Ambrì di affrontare, gestire e vincere una delle crisi più profonde della sua storia, pur - giusto riconoscerlo - con l’incapacità di compiere un ulteriore passo in avanti, ma sarebbe clamoroso e sorprendente se dovesse continuare. Lo strappo è troppo forte e profondo. Perché un conto, legittimo, è interrogarsi sull’eventualità di un cambio di guida tecnica dopo il peggior approccio stagionale dell’era Duca-Cereda, un altro è gestire la situazione come ha fatto il presidente Lombardi. Tra l’altro dopo quell’abbraccio evidentemente aleatorio nel dopo derby col proprio allenatore e – soprattutto – dopo che Duca e Cereda erano stati convinti ad andare avanti. Come al termine della stagione della Spengler o dell’ultima, quando i due si erano appunto messi a disposizione per un cambiamento stando alle informazioni che abbiamo raccolto.
Si può discutere sulla cocciuta intransigenza di Cereda nel portare avanti idee troppo spesso sconfessate dai risultati o su quella di Duca di anteporre l’amicizia fraterna col tecnico all’esigenza di un DS di valutare criticamente il suo operato, ma detto questo Duca e Cereda hanno dato tutto ed anzi anche di più per l’Ambrì, e meritavano perlomeno rispetto. Rispetto che è venuto meno con questa delegittimazione agli occhi di spogliatoio e opinione pubblica, al punto che adesso che sia Dubé o un altro, una rivoluzione è ormai inevitabile. E comunque finisca questo fin qui tribolatissimo campionato, la macchia è già indelebile. Tanto che, a fine stagione, dopo Duca e Cereda, è auspicabile che lo stesso presidente valuti attentamente l’ipotesi di rimettere il proprio mandato. Altrimenti il motto “l’Ambri viene prima di tutto” rischia di essere solo vuota retorica.
Il commento di Omar Gargantini (Rete Uno Sport 08.10.2025, 07h00)
RSI Sport 07.10.2025, 22:29
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Rete Uno Sport 07.10.2025, 18:40
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NL, il servizio sulla situazione dell’Ambrì (TG Notte Sport 07.10.2025)
RSI Sport 08.10.2025, 09:16

TG Notte
Telegiornale 07.10.2025, 23:25