Formula 1

Tra incostanza e rivelazioni, la McLaren resta l’unica garanzia

Una certezza, un punto interrogativo, una delusione e una sorpresa

  • Oggi, 15:36
  • Oggi, 16:05
Norris piastri

Si stanno giocando il titolo piloti

  • Keystone
Di: Simone Giambonini 

Una certezza, un punto interrogativo, una delusione e una sorpresa. Le prime 14 gare del Mondiale di Formula 1 del 2025 hanno regalato moltissimi spunti di riflessione in attesa degli ultimi 10 appuntamenti e, soprattutto, del cambio di regolamento del 2026.

Certezza: è ormai evidente da diverso tempo che saranno i due alfieri della McLaren a giocarsi il titolo piloti. Gli errori commessi da entrambi suggeriscono che nessuno dei due sia veramente pronto per laurearsi campione, forse lo è più Oscar Piastri che Lando Norris, ma la superiorità della monoposto color papaya e l’assenza di un costante rivale in pista sembrano escludere eventuali sorprese. E per fortuna che c’è lotta tra i due, perché altrimenti vivremmo un finale di stagione asettico. Va da sé che il titolo costruttori è praticamente già assegnato: gli altri nove team dovrebbero solo imparare dal progresso di quello con sede Woking, disperso nella nebbia a inizio 2023 e ora scuderia di punta della Formula 1.

Punto interrogativo: troppe aspettative, auto con limiti strutturali e Lewis Hamilton in difficoltà. Sebbene sia seconda nella classifica costruttori, per la Ferrari non è stata una prima metà di stagione da ricordare. La Mercedes, posizionata nella graduatoria alle spalle del cavallino rampante, ha già scelto di concentrarsi sul 2026: cosa farà il team di Maranello? Sempre con Frédéric Vasseur alla guida (visto il rinnovo pluriennale), sperando che il team principal ed Hamilton riescano a portare una struttura e una cultura del lavoro più all’avanguardia.

Delusione: dopo anni di dominio il crollo della Red Bull è stato estremamente vertiginoso. Tenuta a galla dalle fenomenali prestazioni di super Max Verstappen, la scuderia austriaca sta gradualmente portando avanti la transizione al vertice della squadra, con Laurent Mekies che deve praticamente ripartire da zero dopo il ventennio targato Christian Horner. Oltre a chiudere l’anno in maniera dignitosa, la sfida principale è rendere competitiva la monoposto del prossimo anno, con l’obiettivo di convincere Supermax, il pilota più forte della sua generazione, a rinnovare il contratto in scadenza nel 2026.

Sorpresa: doveva essere un anno di transizione. E invece la Sauber si sta avvicinando alla futura gestione Audi con dei risultati stupefacenti. Il merito è dell’unico grande pacchetto di aggiornamenti arrivato a Barcellona, che è andato oltre le aspettative del team svizzero e ha portato a sviluppi inattesi. Il ritorno sul podio dopo oltre 12 anni e la recente costanza in zona punti hanno acceso la lotta a centro gruppo in cui, malgrado l’attenzione sia già rivolta al 2026, la Sauber potrà sicuramente dire la sua.

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F1, il servizio sul GP d’Ungheria (La Domenica Sportiva 03.08.2025)

RSI Sport 03.08.2025, 18:29

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Rete Uno Sport 03.08.2025, 18:30

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