All’inizio, la stagione sembrava destinata a essere poco emozionante, dominata dallo strapotere della McLaren. Poi, però, la lotta per il titolo piloti si è accesa in maniera incredibile, regalando un finale di stagione appassionante che ha tenuto milioni di spettatori incollati al televisore. Chi ha brillato? Chi ha invece deluso? Scopriamo i protagonisti del Mondiale 2025 di Formula 1, l’ultimo delle auto di questa generazione, l’ultimo del controverso DRS, l’ultimo della Sauber come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.
Max Verstappen
Il numero uno non sarà più sulla sua macchina, ma ha regalato a tutti gli appassionati una memorabile lotta per il titolo. La RB21 a inizio anno è una macchina mediocre. Lui, però, non sembra nemmeno accorgersene e piazza due vittorie che sfidano ogni logica. Poi sale in cattedra: trascina il team, lo convince che la rincorsa è possibile e, a colpi di prestazioni mostruose, arriva a un soffio dal quinto titolo consecutivo. Con otto vittorie, è il pilota più vincente dell’anno. Ancora una volta, Max dimostra perché appartiene alla ristrettissima élite dei più grandi di sempre.
Williams
Due podi. Centoventi punti in più dello scorso anno, dal nono al quinto posto nella classifica costruttori, il miglior risultato delle ultime otto stagioni. La gestione James Vowles sta dando i suoi frutti e, nonostante qualche momento buio, dovuto al precoce dirottamento delle risorse sulla prossima stagione, vince la battaglia del centro gruppo. Non era affatto scontato.
Lando Norris
Il cambio di mentalità che lo porta al primo titolo della carriera è impressionante. Le imperfezioni in qualifica, l’incidente in Arabia Saudita e il tamponamento al compagno in Canada sono ormai un lontano ricordo. Da Singapore in poi qualcosa cambia: a volte calcolatore, altre aggressivo, sempre nei momenti giusti. Non è ancora a livello di SuperMax, e forse non lo sarà mai, ma è stato bravo a rinascere e a sfruttare al meglio lo strapotere della MCL39.
Lewis Hamilton
L’unico alibi è che la Ferrari non è all’altezza (in tutti i sensi del termine). Zero podi contro sette di Leclerc sono tuttavia il simbolo della pessima stagione del britannico, una delle peggiori della sua carriera. Sarà forse che la sua guida non sia mai stata completamente compatibile con le caratteristiche delle vetture a effetto suolo introdotte nel 2022. E allora chissà se Sir Lewis il prossimo anno potrà beneficiare del cambio di regolamento. Sempre che la Ferrari non sbagli nuovamente la macchina.
Gestione McLaren
Se non avessero costruito una monoposto così dominante, staremmo sicuramente parlando di un altro risultato. Nella gestione dei momenti chiave e dei piloti, le rinomate papaya rules, il team di Woking ha ancora molto da imparare. L’errore, seppur millimetrico, di Las Vegas è imperdonabile, così come il mancato pit stop in Qatar che ha consegnato la vittoria a Verstappen.
La regia
VIP, parenti e fidanzate dei piloti preferiti all’azione in pista. Le scelte della regia internazionale, che in certi frangenti si è pure focalizzata sui duelli meno attrattivi, hanno danneggiato l’esperienza televisiva. Degli esempi? Il problema ai freni di Lewis Hamilton non mostrato a Singapore, oppure delle rimonte di piloti come Carlos Sainz passate quasi inosservate. C’è da lavorare, a prescindere da ciò che dice Liberty Media.
F1, il servizio sul GP di Abu Dhabi (La Domenica Sportiva 07.12.2025)
RSI Sport 07.12.2025, 22:34

F1, il commento di Andrea Chiesa e Giacomo Moccetti (La Domenica Sportiva 07.12.2025)
RSI Sport 07.12.2025, 20:16



