Consapevolezza e mentalità per un addio in grande stile

“Ho realizzato in carriera ben più di quello che potessi sperare, e mai, oltretutto, avrei pensato di poter gareggiare così a lungo”. Le ha ripetute spesso Lara Gut-Behrami queste parole, soprattutto con l’avvicinarsi della gara d’apertura di Sölden. Già, questo sabato, con il consueto gigante sul ghiacciaio del Rettenbach, parte l’ultima Coppa del Mondo che vedrà al via anche la ticinese. Un viaggio lungo, lunghissimo, quello della 34enne di Comano, testimoniato pure dai numeri. Una volta spalancato il cancelletto della gara austriaca (in diretta su LA2 e in streaming) avrà preso il via la sua 18a stagione e la sua 395a gara in carriera tra le grandi dello sci. L’obiettivo è raggiungere e superare la cifra tonda di 400 e soprattutto ritoccare verso l’alto l’incredibile numero di vittorie (48) e di podi. Perché a quota 101 - e Lara è a 100 - si staglia la leggendaria figura di Vreni Schneider.

Ed è allora dalla consapevolezza di non aver più nulla da dimostrare, ma pure dalla sete di successi che l’ha sempre contraddistinta e che distingue la campionessa dall’atleta, che Lara proverà a chiudere il cerchio. Perché dietro quella stessa consapevolezza e quel “non devo più battermi per molte cose” detto un po’ così, in realtà ci sono proprio molte cose che appartengono sì al passato, ma che danno un senso anche al futuro e richiamano alla responsabilità. I successi, appunto. E Lara lo sa. Due globi di cristallo, sei coppette di super G e una coppetta di gigante restando in tema Coppa del Mondo. Nove medaglie - 2 d’oro, 4 d’argento, 3 di bronzo - passando ai Mondiali. E le tre olimpiche - 1 oro e 2 bronzi - alle quali sarebbe quasi più piacevole aggiungere un argento a Milano Cortina per fare “scala” di metalli. Tanto per non farsi mancare nulla, tanto per rendere l’idea della grandezza.

No, non sarà così. Non fa parte dell’attitudine di un’atleta, pardon, di una campionessa, che oggi si è garantita - quello sì - il diritto di godersi ogni momento senza stress. Di sciare un’ultima volta in Coppa del Mondo esclusivamente per il piacere di poterlo fare. Il resto lo farà una mentalità, la sua, che proprio negli scorsi giorni ha lasciato intendere ai nostri microfoni e che, in fondo, l’ha portata a diventare pure la prima donna nella storia ad ottenere 10 successi in 3 diverse discipline. Scommettiamo che sarà un addio in grande stile?