retrospettiva 2025 - tennis

E anche nel 2025 a spartirsi la torta degli Slam sono stati solo in due

Senza rivali Alcaraz e Sinner continuano a dominare imperterriti il circuito ATP  

  • Un'ora fa
Australian Open e Wimbledon all'italiano, Roland Garros e US Open allo spagnolo

Australian Open e Wimbledon all'italiano, Roland Garros e US Open allo spagnolo

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Di: Clarissa Haussauer 

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, due nomi che ormai da un paio d’anni sono sulla bocca di tutti ma, per forza di cose, mai come nel 2025. Vuoi per le numerose, epiche finali disputate nell’arco dell’anno, per i soldi (tanti) incassati dall’uno e dall’altro o ancora per quella genuina rivalità-amicizia che ricorda inevitabilmente… beh Roger e Rafa. Quello di questi due fenomeni è già diventato un duopolio che sembra, almeno per il momento, inarrestabile. E questo, più di chiunque altro, lo sa bene Alexander Zverev, attualmente terzo al mondo, sì, eppure talmente distante dai due fenomeni da ritrovarsi a fine stagione - almeno nei numeri - più vicino al tennista che occupa la 1’000a posizione della classifica ATP che a quei due colossi lì, ai vertici. Una rivalità spaventosamente perfetta e, a testimoniarlo, sono ancora una volta le cifre: nei 16 duelli disputati nella loro ancor breve carriera, i due hanno giocato un totale di 3’302 punti… spartendoseli, in maniera soprannaturale, 1’651 a testa, quasi come se nemmeno la sorte volesse davvero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. “Questi due giocano un altro sport”, ha dichiarato Gianni Ocleppo, ex numero 1 in Italia, e in effetti… non si può che dargli ragione.

Melbourne, terra di conferme e di… tabù

Se da metà anno via ci siamo abituati a vedere l’ormai tanto scontata quanto affascinante finale tra l’altoatesino e lo spagnolo, l’ultimo atto degli Australian Open ha proposto qualcosa di diverso, almeno tra i protagonisti in campo. Da una parte Sinner, è vero, ma dall’altra… il già citato Zverev, al quale va il merito di essere stato l’unico capace di ritagliarsi un piccolo spazio su un palcoscenico come quello di una finale di questo calibro nel 2025. Già, ma gli elogi per il tedesco finiscono presto, perché l’italiano ha messo subito le cose in chiaro, spazzando via in soli tre set Zverev e confermandosi così, per il secondo anno di fila, l’uomo da battere sul cemento australiano. E Alcaraz? Per l’iberico, al momento, l’Australia rimane indigesta: nelle sue ultime due partecipazioni, il murciano non è mai riuscito a spingersi oltre i quarti di finale. Chissà se l’extra motivazione di poter diventare il più giovane tennista della storia a completare il Career Grand Slam in caso di vittoria nel 2026 non gli permetta di sfatare il tabù.

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Australian Open, il servizio sulla finale maschile (Telegiornale 26.01.2025, 20h00)

RSI Sport 26.01.2025, 16:22

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Australian Open, il servizio sui quarti di finale (Info Notte Sport 21.01.2025)

RSI Sport 21.01.2025, 23:38

Roland Garros, la prima (e a dir poco epica) finale

Come si suol dire “la prima volta non si scorda mai”: ebbene, la prima finale in assoluto tra Carlos e Jannik andata in scena al Roland Garros non può che esserne la prova inconfutabile. Cinque ore e ventinove minuti di un tennis a dir poco stratosferico. Un ultimo atto - il più lungo della storia del torneo parigino - che non solo ha visto entrambi spingersi oltre ogni limite, ma che ha anche posto l’asticella delle aspettative molto in alto per le future sfide, come testimoniano i prezzi dei biglietti poi schizzati alle stelle. Una finale, sportivamente parlando, brutale e cruenta, che ha visto Sinner - peraltro rientrato da poco dalla squalifica di tre mesi per il caso Clostebol - andare a perdere dopo essersi ritrovato a condurre due set a zero e aver avuto addirittura tre pesantissimi match point per chiudere l’incontro. E questo anche perché dall’altra parte della rete Alcaraz ci ha messo del suo - eccome, se lo ha fatto - e con grande determinazione, punto dopo punto, è andato a scolpire una delle rimonte più epiche di questo sport, terminata con i parziali di 4-6 6-7 (4/7) 6-4 7-6 (7/3) 7-6 (10/2). Un punteggio, questo, che già da solo fa capire la grandezza dell’impresa, ma che soprattutto ha permesso all’iberico di rimanere il re di Parigi. 

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Roland Garros, gli ultimi 4 punti del super tie-break della finale Alcaraz-Sinner (Sport Live 08.06.2025, 15h00)

RSI Sport 08.06.2025, 21:16

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Roland Garros, il servizio sulla finale (La Domenica Sportiva 08.06.2025)

RSI Sport 08.06.2025, 21:36

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Roland Garros, il ritorno sulla finale (Info Notte Sport 09.06.2025)

RSI Sport 09.06.2025, 20:37

Wimbledon, il riscatto dopo l’amarezza

Sono dovute passare solo cinque settimane per avere il bis di quanto visto a Parigi, ma la finale di Wimbledon ha avuto, almeno in parte, un altro sapore. Appassionante e combattuta, certo, ma accompagnata dalla consapevolezza che se non fosse stato per l’infortunio di Grigor Dimitrov - costretto a gettare la spugna quando conduceva due set a zero agli ottavi contro l’altoatesino - probabilmente questa seconda finale tra Carlos e Jannik non avrebbe mai avuto luogo. Lasciato per strada il primo set, il 23enne di San Candido ha poi trovato il modo di reagire, imponendosi con il punteggio di 4-6 6-4 6-4 6-4 e diventando così il primo italiano della storia a trionfare sull’erba londinese. E con questo successo Sinner non solo si è preso la rivincita per la cocente sconfitta del Roland Garros, ma ha pure impedito ad Alcaraz di centrare una terza vittoria consecutiva ai Championships, impresa riuscita solamente ad altri quattro tennisti (Björn Borg, Pete Sampras, Roger Federer e Novak Djokovic) nell’era Open.
 

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05:53

Wimbledon, l'infortunio che ha messo fine al sogno di Dimitrov (LA2 Sport Live 07.07.2025, 14h05)

RSI Sport 07.07.2025, 22:18

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Wimbledon, il servizio su Sinner-Alcaraz (Info Notte 13.07.2025)

RSI Sport 13.07.2025, 20:35

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Wimbledon, i due punti spettacolari in chiusura di primo e secondo set (LA2 Sport Live 13.07.2025, 17h05)

RSI Sport 13.07.2025, 18:11

US Open, il pareggio dei conti

La finale di New York è stata, in fondo, quella più scontata e prevedibile tra i Major. I due precedenti di Parigi e Londra avevano evidentemente già detto molto, ma è stata soprattutto la qualità espressa dai due lungo tutto il torneo ad aver reso inevitabile il terzo duello consecutivo in una finale Slam. Con il passare dei turni, infatti, la situazione è apparsa via via sempre più chiara: Carlos è approdato all’ultimo atto senza perdere nemmeno un set - cosa a lui mai successa prima in un torneo di questa importanza - mentre Jannik si è mostrato ancora una volta in grande sintonia con il cemento. E, quasi come se ci fosse un copione scritto, la vittoria è andata ad Alcaraz, che battendo Sinner per 6-2 3-6 6-1 6-4 si è confermato essere il giocatore più in forma degli US Open, riequilibrando inoltre il parziale dei tornei maggiori del 2025: 2-2. Ebbene sì, proprio come accaduto già nel 2024, anche quest’anno la torta degli Slam è stata spartita in modo equo e perfetto tra lo spagnolo e l’italiano, a dimostrazione di un equilibrio che pare ormai destinato a durare ancora per parecchio tempo.

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US Open, il servizio sulla finale U Alcaraz-Sinner (Telegiornale 08.09.2025, 12h30)

RSI Sport 08.09.2025, 12:53

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US Open, il commento sulla finale Alcaraz-Sinner (TG Notte Sport 08.09.2025)

RSI Sport 08.09.2025, 23:15

Ancora uno contro l’altro

Archiviati gli Slam, Alcaraz e Sinner hanno continuato a dare spettacolo anche negli ultimi appuntamenti dell’anno. Prima nella finale del Six Kings Slam, il tanto discusso quanto criticato evento di esibizione in Arabia Saudita, che ha reso Sinner, vincitore per il secondo anno consecutivo, ancora più ricco di quanto non lo fosse già (ben 6 milioni la cifra esorbitante messa in tasca dall’altoatesino). Poi, a distanza di qualche settimana, i due si sono incontrati in un’occasione ben più significativa, ovvero nella finale delle ATP Finals di Torino, che ha visto ancora il beniamino di casa Jannik replicare esattamente quanto fatto nel 2024: vincere il torneo con un percorso immacolato, unico nella storia a riuscirci insieme a Ivan Lendl. Alcaraz dovrà quindi ancora attendere per mettere in bacheca il trofeo dedicato ai migliori otto della stagione, ma nel frattempo ha potuto consolarsi chiudendo l’anno da numero uno.

Una cosa è certa: la pesante eredità lasciata dai Big Three è in buone, anzi buonissime, mani. Ma vedremo se, con l’arrivo del 2026, ci sarà qualcuno - Musetti? Shelton? Fonseca? - davvero capace di infilarsi nel mezzo di questo duopolio e regalare così un po’ di suspense in più durante la prossima stagione.

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Un assaggio della retrospettiva 2025 (La Domenica Sportiva 21.12.2025)

RSI Sport 21.12.2025, 20:39

 

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