La RSI

Uno sparo nel buio

40 anni senza John Lennon. Un ricordo di Gian Luca Verga

  • 03.12.2020, 12:44

Uno sparo nel buio. Uno sparo come tanti nell’oscurità della Grande mela la notte dell’8 dicembre 1980. John s’accascia al suolo e poco dopo spira. Questo è un colpo improvviso, vigliacco, inaspettato che consegna all’eternità un uomo e un artista che era già stato “più famoso di Cristo”. Questo accadeva negli anni '60 quando con Paul, George e Ringo partendo da Liverpool ridisegnò i confini della musica, anzi ampliandoli proprio travolse il mondo intero assurgendo a icona planetaria, a volto di quella controcultura giovanile che il rock’n’roll più ruspante e viscerale preconizzò verso la metà degli anni’50.

I Fab Four con Lennon in testa coglievano come nessuno lo spirito della loro epoca, probabilmente ne erano loro stessi lo “zeitgeist” rappresentavano al contempo le trasformazioni della coscienza di massa.

Del quartetto Lennon, infanzia difficile sulle rive del fiume Mersey, era l’intellettuale, quello che meglio traduceva con parole e musica la loro irridente ideologia, il loro elegante anticonformismo, le provocazioni, la forza visionaria. Riuscivano a esprimere e condensare ciò che si respirava e l’elettricità che attraversava il pianeta. Ma la loro leggendaria parabola è storia conosciuta, roba da libri di storia: i dischi, le innovazioni musicali e poetiche, i film, l’Oriente, le esperienze lisergiche, la “Beatlesmania”. Ma l’incantesimo svanisce e John, con rinnovata coscienza si affaccia agli anni’70 battendo i sentieri del pacifismo, in prima fila nelle lotte politiche e civili: contestando ad esempio la politica di Nixon, organizzando i celebri ben-in con la moglie Yoko per sensibilizzarci sui problemi del terzo mondo, riconsegnando l’onorificenza a Sua Maestà. E poi beh la necessità di scrivere, suonare e stare dentro la rabbia e i sogni del decennio agli albori. E una manciata di brani manifesto li regala ancora fino a intonare da profeta disarmato qual era “Imagine”, l’universale inno anarcoide che ancora oggi attraversa con incredibile forza poetica il tempo e lo spazio.

Quello sparo nel buio la notte dell’8 dicembre del 1980 ci ha tolto un genio certo ma ne ha amplificato l’eredità artistica, spirituale e civile; rendendola eterna.

Gian Luca Verga

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