Da martedì 2 settembre riparte la nuova stagione di Falò, il magazine settimanale d’approfondimento che da oltre vent’anni offre al pubblico un giornalismo critico e indipendente. La trasmissione si propone di andare oltre la superficie delle notizie, esplorando gli eventi nella loro complessità e offrendo una lettura critica della realtà.
La prima puntata della nuova stagione si concentrerà su un tema di grande attualità: la situazione del Dipartimento Formazione e Apprendimento (DFA) di Locarno. Il dibattito è stato acceso dalla vicenda dei tredici aspiranti insegnanti di italiano rimasti senza prospettive professionali certe. La trasmissione esplorerà se questo sia un caso isolato o sintomo di un problema più ampio, come sostenuto dai sindacati che denunciano un diffuso precariato tra i docenti neoabilitati. Si discuterà anche della possibilità di una sovrapproduzione di docenti e delle critiche mosse dagli studenti, passati e presenti, all’esperienza formativa al DFA. La puntata darà voce a insegnanti, abilitandi e responsabili del DFA e del DECS. Un servizio a cura di Marzio Pescia e Alessandro Ferraro.
A seguire, Falò proporrà un reportage sull’Afghanistan, quattro anni dopo la presa di potere dei Talebani. Il servizio, frutto di un viaggio lampo dalla capitale Kabul alla frontiera con l’Iran, mostrerà le sfide quotidiane in un paese dove i diritti delle donne sono fortemente limitati. Verranno raccontate storie di coraggio, come quella di Neelab e delle sue studentesse-imprenditrici, ma anche di difficoltà, come il ritorno forzato di Ahmed dal Pakistan e la fuga precipitosa dall’Iran di Mariam e della sua famiglia. Il reportage metterà in luce le contraddizioni di una società stretta tra limitazioni dei diritti e una grave crisi economica, segnalando anche il ritorno della Svizzera come primo paese europeo a riaprire un ufficio di Cooperazione in Afghanistan. Un servizio a cura di Emiliano Bos.
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