Dal documentario Addio Lugano bella al dossier di Alphaville

C’era una volta l’anarchia

Paganini e Rete Due ce la fanno riscoprire

  • 27 ottobre 2023, 11:07
Pietro Gori

Pietro Gori, autore di "Addio Lugano bella"

  • Dominio pubblico

Vi ricordate questi versi? “… cacciati senza colpa gli anarchici van via / e partono cantando con la speranza in cuor. / E partono cantando con la speranza in cuor. / Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori / che siamo incatenati al par dei malfattori /eppur la nostra idea è solo idea d’amor./ Eppur la nostra idea è solo idea d’amor”.

Sono i primi, famosi versi di una celebre canzone di battaglia. Per scoprire la sua identità, spostiamoci in Via Luigi Lavizzari, una stretta strada del centro di Lugano che si snoda tra l’Università e il Parco Ciani. Nel percorrerla ci si imbatte improvvisamente nel dipinto di un uomo: grande e grosso, in gilet, pantaloni e cappello neri, su una piccola bicicletta. Pietro non torna indietro è il titolo di quel murales, commissionato all’artista foggiano Agostino Iacurci. Il Pietro raffigurato non è però un Pietro qualunque, ma l’avvocato Pietro Gori, l’autore della più rinomata canzone mai dedicata alla città sul Ceresio: Addio Lugano bella.

Addio Lugano bella è ora anche un documentario della Radiotelevisione svizzera che vuole ricostruire la storia della celebre canzone, ma anche quella di una città e di un’epoca. Con la regia di Fabio De Luca e la produzione di Christian Gilardi, il filmato raccoglie una ricca serie di documenti e riflessioni storiche e ripropone diverse delle canzoni di Gori.

Ospiti del filmato sono alcuni tra i più importanti storici italiani e un gruppo di musicisti contemporanei che danno nuova vita alle parole e melodie libertarie di Gori. La curatela musicale è affidata ad Alessio Lega. Assieme a lui, una ricca rosa di musicisti italiani e svizzeri.

Il documentario sarà presentato in anteprima al LUX art house di Massagno mercoledì 15 novembre alle 19.00.

Una Anteprima cui farà seguito un aperitivo in musica con le artiste e gli artisti presenti: Valentina Londino, Terry Blue, Michela Domenici, Peo Mazza, Guido Baldoni, Rocco Marchi, Mattia Mirenda e Alessio Lega.

L’ingresso è gratuito con prenotazione su rsi.ch/eventi.

Il documentario Addio Lugano bella sarà poi diffuso nella programmazione di Paganini nella puntata prevista su LA 1 domenica 19 novembre alle 10.30.

“Addio Lugano bella”, tornando alla protagonista di tutto, è davvero una canzone notissima: è l’inno degli anarchici italiani cantato in tutto il mondo. Al brano e a tutto il fenomeno dell’anarchia la RSI, sempre in questo autunno, anche Rete Due dedica pure una seconda proposta (senza contare il dossier di Alphavile di cui parliamo in seguito): Addio Lugano, buondì Lugano, in onda su Doppio Diesis, da venerdì 6 ottobre (replica alle 23.00) fino a venerdì 17 novembre, alle 15.35. Questa serie radiofonica in sette puntate riprende della canzone i temi e la colonna sonora originale, spiegandola e allargandola alla storia del movimento degli anarchici italiani (e non solo) che sovente ha avuto passaggi essenziali in Svizzera. Canti di speranza e di lotta, canti d’amore e di libertà, storie di attentatori e di utopisti, di ribelli e di resistenti. Storie di vita, che si sono riflettute in un canzoniere sociale unico al mondo. 

Alessio Lega - cantastorie e ricercatore, premiato dal Club Tenco e autore di numerosi libri - ricostruisce insieme a Sergio Albertoni questa storia appassionante, corredandola con decine di canzoni tratte da registrazioni originali sul campo, reperti preziosi e rari, canzoni appositamente eseguite in diretta con la chitarra, riletture rock contemporanee e ovviamente con le esecuzioni registrate ad hoc per la realizzazione del film documentario Addio Lugano bella

Sonda il terreno dell’anarchia anche un dossier a cura di Alphaville che andrà in onda da lunedì 13 a venerdì 17 novembre nello spazio delle 12.05.

Il dossier proverà a fare un censimento dei movimenti che oggi si riconoscono – e si distinguono – da ciò che l’anarchia è stata nella sua conformazione originaria.

La storia e il movimento anarchico si sono caratterizzati, infatti, anche per un’apertura verso tutti i movimenti di stampo libertario nel mondo (marxismo libertario, ecologismo, veganismo, femminismo, transfemminismo). Da qui si partirà per un’indagine che, come di consueto, si aprirà alle diverse interpretazioni attraverso l’analisi di cinque ospiti, in diretta da lunedì a venerdì.

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