Riparte a marzo la stagione di concerti jazzTra Jazz e Nuove Musiche, prodotta da Rete Due con i consueti appuntamenti di alto spessore musicale che coinvolgono leggende del jazz così come artisti emergenti ma già consolidati a livello europeo e mondiale. Ci sarà anche una grossa novità: dopo tanti anni, Paolo Keller lascia la direzione artistica e di produzione radiofonica della rassegna per passare il testimone a Lorenzo De Finti, apprezzato pianista jazz e giornalista musicale.
Lorenzo, a te spetta il compito di raccogliere il testimone di Paolo Keller nella proposta jazz di Rete Due. Ti va di spendere alcune parole sul suo prezioso lavoro in questi anni?
Paolo, che va in pensione, ha svolto un lavoro difficilmente quantificabile nella sua enormità: grazie al suo impegno, i nomi più grandi del jazz mondiale sono passati dalla Svizzera italiana, terra da sempre ricca di grande passione per questo genere.
Lo testimoniano le numerose realtà locali sparse sul nostro territorio che con grandi sforzi, volontariato e risorse economiche faticosamente conquistate, da sempre promuovono concerti, festival, rassegne dedicate al jazz, anche favorendo gli spunti di artisti ticinesi.
L’altro grande merito di Paolo è stato proprio l’aver coinvolto queste realtà nelle produzioni jazz di Rete Due, aiutando a portare strutture come il Jazz in Bess di Lugano, il Jazz Cat Club di Ascona, l’associazione Musibiasca, il Teatro di Chiasso e moltissime altre ad acquisire notorietà internazionale nel panorama internazionale.
Quindi un’eredità importante, in cui s’intreccia anche la tua gratitudine.
Esatto, devo molto a Paolo Keller, sia come musicista che come giornalista radiofonico e tutto l’impegno andrà a cercare di valorizzare ulteriormente ciò che lui ha costruito in tanti anni di paziente lavoro.
Che progetti hai per il jazz su Rete Due?
In particolare, ci sarà un tentativo di coinvolgere il più possibile un pubblico più giovane, anche di giovani musiciste e musicisti, che da noi, data la quantità e la qualità delle scuole di musica, certamente non mancano: questo cercando nel vastissimo numero di artiste e artisti di alto livello presenti sulla scena che propongono, o perlomeno tentano di farlo, un rinnovamento del linguaggio jazzistico, ormai sempre più “largo” nei suoi confini, ammesso che esistano. Tutto ciò anche prendendosi qualche rischio “calcolato”…
A tal proposito, cosa ci riserva la programmazione futura?
Dal 9 all’11 marzo entreremo nella magica atmosfera del Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso dove avremo modo di ascoltare un gruppo svizzero che si sta facendo apprezzare in tutto il mondo con sonorità modernissime e coinvolgenti, gli Ikarus, per poi virare sul leggendario bassista Dave Holland con il suo trio, complici i compagni di lungo corso Kevin Eubanks ed Eric Harland.
Lo Studio 2 ospiterà il 17 marzo la pianista Kirke Karja, giovanissima rivelazione del jazz europeo, proveniente da un paese piccolissimo, ma incredibilmente ricco di musica, l’Estonia.
Sempre nei nostri studi, il 25 maggio sarà la volta del pianista marchigiano Emiliano D’Auria, che con il suo quartetto ospiterà il trombettista Luca Aquino, da anni sulla scena internazionale con i suoi progetti sempre originali e la sua voce inconfondibile.
La stagione terminerà con un concerto alla Chiesa Evangelica Riformata di Lugano, protagonista il sassofonista e compositore svedese Mikael Godèe, accompagnato dal quartetto d’archi MalvaKvartetten, protagonisti di un mix di sonorità che sorprenderà per la capacità di trasmissione emotiva dei protagonisti.
Tutti i concerti saranno trasmessi in diretta su Rete Due, alcuni anche in video streaming: l’invito naturalmente è quello a partecipare di persona a questi eventi arricchendo così il quadro con un colore decisivo: il pubblico, elemento fondamentale di ogni performance.