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"Cambiare vuol dire crescere"

L'intervista a Filippo Ongaro, life coach dei Sognatori

  • 7 March 2023, 12:37
Filippo Ongaro I Sognatori

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, Filippo Ongaro è il primo italiano a essersi certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale negli Stati Uniti. Ha studiato problem solving e coaching strategico ed è autore di numerosi bestseller, tra cui “Fino a cent’anni” (2016), “Il metodo Ongaro” (2019), “Forte come l’acqua” (2020) e “Scelte e sfide” (2021). Seguitissimo sui social e su YouTube, ha lasciato l’attività clinica per aiutare le persone a migliorare la salute, raggiungere la massima prestazione e vivere una vita straordinaria. Vive e lavora in Svizzera.

Dottor Ongaro, partiamo dalla sua esperienza in qualità di medico degli astronauti. Ci può dire quali caratteristiche deve avere la dieta per chi passa lunghi periodi nello spazio?

Deve in particolare aiutare a contrastare l’invecchiamento accelerato a cui sono esposti gli equipaggi delle missioni di lunga durata e lo fa con il giusto apporto di calorie e di macronutrienti che va ad agire in maniera sinergica al regime di allenamento fisico. Poi ovviamente il cibo ha anche un risvolto sociale e legato al piacere che si cerca di mantenere anche per gli astronauti nello spazio, per esempio, offrendo loro anche degli alimenti a cui sono particolarmente affezionati.

Nella sua biografia si legge che è stato il primo italiano a essersi certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale negli USA. Ci può spiegare con parole semplici cosa s’intende per medicina funzionale e perché è importante?

Con il termine medicina funzionale si intende un approccio integrato che vada alla radice delle problematiche e non intervenga solo a livello dei sintomi o comunque quando la malattia ha ormai preso il sopravvento. La medicina funzionale è quindi una forma di medicina preventiva che interviene soprattutto sui processi biochimici di base contribuendo a regolarli. Le due regole fondamentali sono eliminare ciò che può nuocere e fornire ciò che può contribuire alla salute.

“Il metodo Ongaro”, ideato insieme a sua moglie Sonja, fornisce gli strumenti per vivere bene e si basa su 4 principi: nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e lavoro interiore. In che misura le emozioni incidono sulla nostra salute?

Moltissimo. Sia direttamente che indirettamente. In modo diretto perché le emozioni negative sono una forma di stress che altera il nostro sistema neuroendocrino e indirettamente perché per cercare compenso dalle emozioni negativi spesso adottiamo comportamenti che causano altri danni come il fumo, l’eccessivo utilizzo di alcol o l’abuso di cibo. Le emozioni sono il movente delle nostre azioni nel bene e nel male e sono anche l’aspetto più importante della vita di tutti noi.

L’uomo per natura tende ad essere abitudinario. Le abitudini danno sicurezza, mentre l’ignoto spaventa. Ma se non c’è cambiamento non c’è crescita. Cosa consiglia a chi fatica ad uscire dalla comfort zone?

Di fare piccoli passi, di affrontare piccole sfide e di alzare piano piano l’asticella. La zona di comfort ha un nome che inganna: non si tratta di comfort ma di insoddisfazione in cui si accetta una situazione perché il cambiamento sembra ancora più pericoloso. A volte le persone si dimenticano che il cambiamento può voler anche dire crescere, essere più felici, sentirsi più realizzati. Esiste un rischio anche nello stare fermi, un rischio che spesso tendiamo a non vedere.

Einstein diceva: “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia… L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla”. È d’accordo con questa affermazione? Le crisi esistenziali sono un’opportunità di crescita?

Certo, difficile non essere d’accordo. Le crisi rappresentano sempre una grande occasione di fare un salto in avanti. L’etimologia della parola crisi affonda le sue radici nel concetto di scelta, e quindi non ha di per sé un significato negativo. Il problema è che viviamo nell’illusione che sia meglio una vita senza crisi anche se di fatto tale vita non esiste se non in teoria. Sarebbe meglio accettare la possibilità che le crisi arrivino in modo da essere maggiormente preparati.

Nel programma RSI “I Sognatori” lei mette in evidenza le caratteristiche e i punti forti di chi ha intrapreso un percorso di imprenditoria. Molti vorrebbero dare una svolta coraggiosa alla propria vita ma spesso non conoscono le proprie potenzialità e talenti. C’è un modo per farli emergere?

Accettare la sfida, rispondere alla chiamata che si sente dentro è l’unico modo di scoprire davvero le proprie potenzialità. Non si scoprono a tavolino, teorizzando o facendo progetti ma mettendosi in gioco, con coraggio pur senza perdere la necessaria prudenza del fare un passo alla volta. È come per un atleta agonista. Non va alle olimpiadi da zero, c’è un percorso da fare in cui la posta in gioco si alza di pari passo al miglioramento della prestazione.

Da bambini vogliamo compiacere i nostri genitori, da adolescenti cerchiamo l’approvazione degli amici, da adulti ci adeguiamo al partner o ai dettami della società. Crescendo perdiamo di vista la nostra unicità e le nostre vere passioni che forse andrebbero coltivate già da piccolissimi. Che consiglio darebbe oggi a un genitore affinché un figlio, crescendo, abbia il coraggio di essere sé stesso?

Bella domanda. Paradossalmente occorre apprezzare di più il figlio o la figlia che si ha davanti e meno le regole e le norme sociali. Viviamo un po’ nell’illusione che certe regole siano sacre quando invece hanno forse sempre funzionato poco e ora non funzionano proprio più. Il mondo di oggi, cosi complesso e articolato, si può conquistare solo con l’unicità, la passione e la ricerca di una crescita interiore che va oltre la pura produttività e il conformarsi allo status quo. Per un giovane di oggi pensare ad una vita che si declina solamente nello studiare, nel trovare un lavoro e nell’attendere la pensione penso che sia molto restrittivo. Ma siamo noi genitori che per primi dobbiamo permettere ai figli bambini prima e adulti poi di non smettere di inseguire i loro sogni.

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