Rete Due, da lunedì 19 febbraio

Luca Sofri ad Alphaville

Per parlare a “Crepe” di incontri, libri, film e canzoni

  • 13 febbraio, 16:57
Luca Sofri

Da lunedì 19 febbraio a venerdì 1. marzo, alle 11:45 il giornalista e scrittore italiano sarà protagonista di una nuova rubrica su Rete Due. Il direttore de “Il Post” ci parlerà delle opere che hanno segnato le nostre vite illuminando le nostre giornate. “Crepe. È da qui che passa la luce”: una serie in 10 puntate di Alphaville che raccontano 10 illuminazioni tra pagine, pellicole, dischi.

Ci sono incontri, libri, film e canzoni che segnano il nostro percorso, plasmano la nostra sensibilità e, a volte, danno luce alle nostre giornate. Ad Alphaville Luca Sofri, direttore del giornale online Il Post, racconterà le sue epifanie: dai Peanuts a Tom Waits, da Keith Jarrett a House of Crads.

È lo stesso Luca Sofri in un pezzo uscito sul numero di febbraio della rivista Cult a spiegarci lo spirito di questi dieci appuntamenti. Ve ne proponiamo due estratti:

«Una volta in un incontro pubblico ho detto una cosa, improvvisata lipperlì, che mi sembrò convincente: ovvero che il giornalismo prosegue la funzione della scuola, ma per gli adulti. Ovvero aiutarci a capire e a imparare cose che non sappiamo e che ci saranno utili o ci faranno vivere meglio. È una formulazione che ho imparato vada maneggiata e presentata con cautela, perché noi adulti tendiamo a respingere l’idea che qualcuno ci insegni qualcosa, lo troviamo diminuente e ci sentiamo trattati da ragazzini. Vogliamo vivere il nostro rapporto con i giornali come una nostra scelta autonoma, non come qualcuno che viene a insegnarci qualcosa. C’è quella abusata e sciocca frase che sentiamo spesso dire dai politici, o dagli ospiti dei talk show: “non accetto lezioni!”. Abbiamo bisogno di pensare che le cose che impariamo le impariamo da soli, per nostra iniziativa: come nella frase fatta sulle relazioni sentimentali, “l’ho lasciata io!”. E così da grandi chiamiamo “informarsi” quello che a scuola si chiamava “imparare”. (…)

Ho raccontato, in una puntata di questa serie di aneddoti e di cose imparate, che “tutto quello che so l’ho imparato dai Peanuts”: che è un’esagerazione, naturalmente, pur avendo io imparato tante cose dalle strisce a fumetti dei Peanuts. Ma ci aggiungo che quando ero più giovane avevo pure concluso che almeno metà delle citazioni che mi venivano spontaneamente in mente ogni giorno venissero dai film di Woody Allen, da quelli di Nanni Moretti, da Fantozzi o dai Blues Brothers. Un’altra esagerazione, direte voi, e lo è. Ma togliete le esagerazioni quantitative e fermatevi a pensare quante cose assorbiamo, registriamo, elaboriamo, dalle esperienze “culturali” di questo genere: i film, le canzoni, le letture di ogni genere, persino certi post sui social network. E poi le conversazioni, le cose che ci capitano intorno, le azioni e le reazioni di qualcuno.»

Nato a Massa nel 1964, Luca Sofri è giornalista, scrittore e conduttore radiofonico e televisivo italiano. Ha lavorato con Il Foglio, Internazionale, Vanity Fair, Panorama, l’Unità, il Venerdì, GQ, La Gazzetta dello Sport e Wired, inoltre ha condotto Otto e mezzo (assieme a Giuliano Ferrara) e Passato prossimo su La7 e Condor su Radio Due. All’inizio degli anni Duemila è stato tra le prime grandi firme italiane a sbarcare sul web intravedendone le grandi opportunità: dopo aver creato il blog Wittgenstein nel 2001, nel 2010 ha fondato il Post, quotidiano online di cui è direttore e che si ispira allo statunitense The Huffington Post.
In qualità di scrittore per Rizzoli nel 2006 ha pubblicato “Playlist - Guida alle 2556 canzoni di cui non potete fare a meno”, ristampato in un’edizione aggiornata nel 2008 contenente 2978 canzoni. Ha scritto anche “Un grande paese - L’Italia tra vent’anni e chi la cambierà” (2011) e “Notizie che non lo erano” (2015). Inoltre dal 2012 è direttore artistico del “Festival di libri e altrecose di Pescara”.

Ti potrebbe interessare