Delphine Galou, Accademia Bizantina, Ottavio Dantone, "Vivaldi: Arie e cantate per contralto", Naïve (dettaglio copertina)
La Recensione

Accademia Bizantina, "Vivaldi. Arie e cantate per contralto", Naïve

di Paolo Scarnecchia

  • naive.fr
  • 5.9.2019
  • 31 min
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Il sessantesimo titolo della Vivaldi Edition è stato affidato a Delphine Galou e all’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone e contiene arie e cantate per contralto che riflettono il talento di scrittura del compositore veneziano per la voce femminile, e in particolare per la tessitura di contralto. Le arie appartengono a quattro diverse opere, “Tieteberga” (1717), “Tito Manlio” (1719), “La Candace” Giustino” (1724), mentre le tre cantate abbracciano sia le prime scritte nel periodo mantovano tra il 1718 e il 1720, O mie porpore più belle e Qual in pioggia dorata, sia una delle ultime e più note per la sua qualità musicale, Cessate, omai cessate, scritta a metà degli anni Trenta del Settecento.

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