Una “monaca marxista spretata”, così si definiva Goliarda Sapienza (1924-1996) come racconta Angelo Pellegrino, suo compagno ventennale e curatore dell’opera complessiva. Oggi L’arte della gioia è un libro di culto, ma il ponderoso romanzo è stato riscoperto con quarant’anni di ritardo, nel 2005, grazie ad un’editrice e ad una traduttrice francesi. D’allora la sua fama non ha smesso di crescere: a Catania, Parigi, Rennes oggi si organizzano convegni, si pubblicano biografie e monografie.
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