L’ecocidio, ovvero “la distruzione consapevole di un ambiente naturale”, è un termine coniato negli anni Settanta dal biologo Arthur Galston per descrivere gli effetti devastanti delle armi chimiche nella guerra del Vietnam. Da allora i movimenti ambientalisti lo hanno adottato come concetto chiave, e oggi potrebbe diventare un vero e proprio reato riconosciuto a livello internazionale. A chiederlo è l’ONG Stop Ecocide Foundation, composta da giuristi ed esperti che dal 2021 elaborano una proposta di legge, ripresa lo scorso anno anche dal Parlamento europeo.
Ma quali strumenti, oltre al diritto penale, possono davvero proteggere l’ambiente e guidare le pratiche umane verso una maggiore responsabilità? Sono le domande al centro del dibattito di oggi, ispirato al saggio di Stefania Divertito, Uccidere la natura (Il Saggiatore, 2025).
Ad “Alphaville” ne abbiamo parlato con l’autrice Stefania Divertito, giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali e con la criminologa e sociologa della devianza Anna Di Ronco, esperta in green criminology.
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