Un fenomeno che ha stregato anche il Ticino.jpg
Alphaville

Labubu mania

Pupazzetti mostruosi e inutili, tutti li vogliono, capiamo perché

  • Ieri
  • 16 min
  • Natascha Fioretti
  • Keystone
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Un pupazzetto bipede ricoperto di pelliccia di vari colori, tranne che sul viso, su cui spicca un sorriso malevolo, in cima alla testa un paio di orecchie allungate verso l’alto, e tante opzioni di abiti o accessori di cui agghindarsi. Viene usato come portachiavi, o attaccato alla borsa per decorazione, ma soprattutto collezionato. È il Labubu, ma se avete nipoti, figli, o una giovane età, lo avrete di certo riconosciuto anche da soli: si tratta della nuova moda arrivata dagli Stati Uniti, per la quale anche qui gli aspiranti possessori di Labubu si sono affollati nei due soli giorni in cui la Manor di Lugano li vendeva. Non servono a nulla, se non al piacere di ottenerli ed esibirli come accessorio. Molti li reputano anche brutti. Eppure vanno a ruba. Perché? Chi li brama? Per quanto durerà questa moda? Per fare chiarezza e capire le dinamiche commerciali dietro a fenomeni come questo abbiamo chiesto a Roberta Sassatelli, professoressa di sociologia dell’Università di Bologna, e autrice del saggio Consumer Culture, pubblicato da Sage. 

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