Il giardino di Albert

Emozioni, musica e cervello

Se da una vibrazione dell’aria nascono emozioni - di Fabio Meliciani e Clara Caverzasio Tanzi

  • Scienza
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Emozioni, musica e cervello

Il giardino di Albert 01.04.2012, 02:00





Che la musica abbia la forza di portarci ovunque, nel tempo e nello spazio, e di emozionarci, è esperienza di tutti. Ma cosa trasforma una semplice vibrazione dell’aria in un suono percepito, o addirittura in musica capace di suscitare in noi emozioni, di evocare ricordi e immagini? Qual è il legame fra musica ed emozioni, e come può la musica diventare una terapia non solo per l’anima ma anche per il corpo? Nel Giardino di domenica proveremo a rispondere insieme a tre studiosi che da punti di vista diversi affrontano il tema del rapporto fra musica e cervello, e che abbiamo incontrato durante il workshop Music in neuroscience organizzato dalla Fondazione Monte Verità e Centro Stefano Franscini: il compositore inglese Joel Douek, Jan Schnupp, professore di neuroscienze all’Università di Oxford, co-direttore dell’ Oxford Auditory neuroscience research groupe; e Daniele Schön, violoncellista e ricercatore presso il Mediterranean-Cognitive Neuroscience Institute di Marseille. Per qualche giorno il Monte Verità si è trasformato in un luogo dove non solo si è parlato di musica, ma si è fatta musica: neuroscienziati provenienti da tutto il mondo, molti di loro musicisti, hanno alternato sessioni di studio e lavoro a vere e proprie jam session. Partiremo così dall’esperienza di chi la musica la scrive e la vive ogni giorno e proveremo a dare una risposta alla domanda “perché ci piace la musica?” Ognuno di noi sa perché gli piace quella canzone o quel trio di Beethoven… ma qual è la risposta di un neuroscienziato? Cosa rende un’esperienza musicale qualcosa di così piacevole e desiderato?

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