Locandina concerto della Filarmonica della Scala 13.03.2023, foto tratta dal sito della Filarmonica
La Recensione

Filarmonica della Scala - "Incompiuta" e "Op. 98"

di Luisa Sclocchis

  • filarmonica.it/eventi/stagione-2023-milano-teatro-alla-scala-dir-chung-13-marzo
  • 20.3.2023
  • 27 min
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  • Musica

Concerto della Filarmonica della Scala dello scorso 13 marzo. In programma, al Piermarini, la Sinfonia n. 8 in si minore "Incompiuta" (D. 759) di Franz Schubert e la Sinfonia n. 4 in mi minore "Op. 98" di Johannes Brahms, sul podio Myung-Whun Chung.

Risale allo scorso 13 marzo il primo concerto del direttore d’orchestra di origine coreana Myung-Whun Chung in veste di Direttore Emerito, fresco di nomina, della Filarmonica della Scala. Un titolo che suggella il sodalizio che da quasi trentacinque anni lega Chung alla compagine orchestrale scaligera. Era infatti il 1989 quando, giovanissimo, saliva sul podio della Filarmonica, in un concerto che accostava "La Fiera di Sorocinskij" di Musorgskij e la Sesta di Šostakovič al concerto per violino e orchestra di Čajkovskij, solista Salvatore Accardo, inaugurando una tra le collaborazioni più significative della storia dell’orchestra. Una sorta di “relazione d’amore”, così definisce il rapporto non solo musicale ma profondamente umano che lo lega all’orchestra milanese, in occasione della conferenza stampa in cui si è data notizia del conferimento del titolo di Direttore Emerito. Un’occasione in cui il direttore ha ripercorso gli oltre 40 anni trascorsi dal suo arrivo in Italia e le tante tappe della sua carriera, dalla vincita del secondo premio, ventunenne, al Concorso pianistico Čajkovskij di Mosca, agli anni da assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic, dove nel 1981 è nominato direttore associato, fino a quelli dal 2000 al 2015 in cui è Direttore Musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France passando, tra le altre, per le esperienze nel medesimo ruolo della Seoul e della Tokyo Philharmonic Orchestra e di Direttore Principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, dal 1997 al 2005. Un ritratto dalle tinte tenui quello che traccia di se stesso con grande umanità e senso dell’umorismo che lo contraddistinguono. Tinte che si traducono in una lettura accorata ed efficace di due degli autori più amati in occasione del concerto dello scorso 13 marzo.

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