Dedicare il secondo album per Sony Classical alle Suite per violoncello solo di Bach denota grande coraggio. Ma anche profonda consapevolezza delle proprie potenzialità. Interprete, la giovane violoncellista russa Anastasia Kobekina, un concentrato di talento, freschezza e musicalità di cui sentiremo sempre più parlare. «Forse non ci sono ancora tante registrazioni delle Suite per violoncello di Bach quante sono le stelle nel cielo, ma sono sicuramente tanti i modi di interpretare questa musica monumentale […]», afferma a proposito di questa “ambiziosa” intrapresa. Il suo approccio a queste celebri pagine è travolgente.
Facilità tecnica, spontaneità, eleganza, gusto del suono e una ben misurata libertà restituiscono sapientemente quel «linguaggio astratto, architettonico, razionale, logico e allo stesso tempo passionale, emotivo e profondamente personale», da cui è da sempre affascinata.
Con lei in questa registrazione due Stradivari, il De Kermadec Bläss, 1698, e il Bonamy Dobrée Suggia, 1717, e un violoncello piccolo, Mittenwald, 1800. Insieme a 5 archetti barocchi e 13 corde di budello.
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