Non è che non ce ne fossero in circolazione di documentari sulla straordinaria vita di Herman Poole Blount, meglio noto come Sun Ra. Ma fa sempre bene ricordare quello che può definirsi un genio della musica, del jazz in particolare, che ha ispirato un considerevole numero di musicisti trasversalmente intesi nella classificazione musicale; così anche per rimembrare un periodo storico non particolarmente luminoso per le politiche interne degli Stati Uniti d’America.

Sun Ra con la sua band, l’Arkestra, ha ampliato i confini del free jazz, ha lasciato il suo segno sugli standard, tanto da essere ispirato a improvvisare e destrutturare Over The Rainbow e ha tentato incursioni anche nella musica elettronica. Fautore di un’embrionale comunità di musicisti, l’uomo venuto da Saturno era un’anomalia nel mondo del jazz dell’epoca, perché non beveva, non fumava ed era monogamo.

A descriverci tutto ciò arriva in cabina di regia Christine Turner, esperta nell’affrescare ritratti intimi e personali. Nel suo palmarès troviamo: J’Nai Bridges: Unamplified, sul mezzosoprano vincitore di un Grammy, Lynching Postcards: Token of a Great Day (Firelight Films, Paramount+), candidato al Peabody Award, finalista all’Oscar e vincitore del NAACP Image Award; il documentario acclamato dalla critica Homegoings, su un famoso direttore di pompe funebri di Harlem e altri lungometraggi degni di nota. Insomma, una regista d’esperienza e di comprovate capacità che ha ben descritto – in un’ora e trenta minuti – la vita di Sun Ra e la sua musica: anche se per quest’ultima sarebbe stato necessario molto più tempo, sia per ascoltarla che per parlarne.