Di Maria Arnal si sta aspettando il terzo album di canzoni (del secondo, realizzato insieme all’allora collaboratore Marcel Bagés, abbiamo parlato su Rete Due in una recensione dell’aprile 2021: quanto tempo è passato!). Qualche indizio di come quel terzo album suonerà (Arnal ne ha presentato le canzoni dal vivo la scorsa estate) lo possiamo cogliere dal lavoro che la cantautrice e compositrice ha realizzato per la colonna sonora di Polvo serán – un film diretto dal regista catalano Carlos Marqués-Marcet – pubblicata alla fine dello scorso anno in un album intestato ad Arnal. Polvo serán, va detto, non è un film musicale, ma più di un critico lo ha definito una “tragicommedia musicale”, per la forte presenza della musica, in bilico tra funzione extradiegetica e diegetica, per le coreografie che compaiono spesso nella trama (non solo come intermezzi) e per il fatto che due dei personaggi femminili cantano, anche se in un unico intervento a testa. Quanto all’aspetto tragico, basta dire che la trama è imperniata sulla decisione della protagonista, ammalata gravemente, di sottoporsi all’eutanasia in una clinica svizzera, e sulla decisione del compagno, sano ma afflitto dalla prospettiva di una vita senza la donna amata, di accompagnarla e di morire insieme a lei. Tema serio, tremendo, che potrebbe scivolare facilmente nel patetico se non fosse per la mano ferma del regista e delle coautrici della sceneggiatura (Clara Roquet e Coral Cruz), per la bravura degli attori (Ángela Molina, Alfredo Castro e Mònica Almirall, rispettivamente nelle parti della donna ammalata, del compagno e della loro figlia), per il contorno scenografico e coreografico (con le compagnie La Veronal e Negro Infinito), per l’ambientazione (dal quartiere di Poblenou a Barcellona alle Alpi svizzere) e ovviamente per la musica; il film è una coproduzione ispano-italo-svizzera.
Tornando alla colonna sonora, è realizzata in gran parte dalla sola Maria Arnal, con vocalizzi e loop (e le percussioni di Pere Olivé), in uno stile familiare a chi ha ascoltato il secondo album, ma con maggiore libertà e radicalità e una notevolissima padronanza del sound. Arnal vocalizza soltanto, ma si può dire che canti indirettamente, perché nei due brani intonati dalle due attrici principali, su testi ai quali ha collaborato Carlos Marqués-Marcet, le melodie portano tutti i segni della vocalità di Arnal, formatasi in un processo che va dallo studio della copla (un canto popolare iberico) ai primi passi nella canzone d’autore, fino all’avanguardia. In un’intervista, Arnal ha raccontato di aver fatto da “vocal coach” per Molina e Almirall, togliendoci il dubbio che chi cantava non fosse proprio Maria Arnal stessa. Ángela Molina (famosa attrice spagnola vista in film di Buñuel, Almodóvar, Bigas Luna e molti altri registi spagnoli, e di numerosi italiani, da Elio Petri a Bellocchio, ai fratelli Taviani, a Tornatore) ha vinto per la sua interpretazione in Polvo serán il premio per la migliore attrice al Festival di Roma del 2024; Maria Arnal ha vinto il premio Gaudí 2025 per la migliore colona sonora originale.
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