15 aprile 1874: è la data che segna la nascita di uno dei movimenti artistici d’avanguardia più conosciuto e amato nella storia dell’arte, l’Impressionismo. Un movimento che alle origini era una società anonima di pittori e scultori, una cooperativa di una ventina di artisti decisi ad avere il controllo della propria produzione artistica e a promuoversi autonomamente, al di fuori del circuito accademico dei Salons ufficiali: è l’avvio di una rivoluzione estetica che porterà alla ribalta i nomi di Monet, Renoir, Degas, Cézanne, Pissarro, Sisley e Morisot. Ma in quegli anni si gettano anche le basi del moderno sistema dell’arte, con un mercato basato sulle gallerie indipendenti, sulla figura del mercante-gallerista e sulla critica specializzata. Per capire come, siamo andati a Parigi sulle tracce di quella prima mostra impressionista a incontrare Anne Robbins, conservatrice al Musée d’Orsay, Sylvie Patry, ricercatrice e curatrice, e il sociologo dell’arte Alain Quemin.
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