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Laser

L’arte di domandare 

Tra paure e illusioni cosa significa interrogare l’AI

  • Oggi
  • 27 min
  • Monica Bonetti
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L’AI o intelligenza artificiale è sempre più parte della nostra quotidianità, sia quando interagiamo con lei in modo consapevole, chiedendo a un qualsiasi chatbot di cercare per noi informazioni o di redigere un testo, sia quando lo facciamo quasi automaticamente dando un comando vocale al nostro smartphone. Che ci entusiasmi o ci spaventi interagire con lei appare sempre più simile all’interazione con un altro essere umano: io pongo una domanda e la macchina mi risponde a volte addirittura utilizzando formule di cortesia che simulano emozioni o stati d’animo. In realtà le emozioni qui c’entrano davvero poco, ma c’entra invece moltissimo soprattutto se vogliamo ottenere risposte soddisfacenti, come formuliamo le nostre domande. E se ci si pensa bene anche questo è un perfetto parallelismo delle interazioni tra umani! Oltre a interrogare la macchina allora conviene interrogare innanzitutto noi stessi su quali usi fare di questo potente nuovo strumento.

Laser lo ha fatto insieme al filosofo Maurizio Ferraris autore del recente La Pelle. Pensare nell’epoca dell’intelligenza artificiale (il Mulino), a Maria Grazia Giuffreda direttrice associata del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico di Lugano, e allo scrittore e semiologo Niccolò Monti autore di Prompting Poetiche e politiche dell’intelligenza artificiale (Tlon).

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